6.5
- Band: AWAKE THE SUN
- Durata: 00:44:54
- Disponibile dal: 11/05/2015
- Etichetta:
- Sliptrick Records
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Dediti ad una commistione di gothic e dark metal che però ha nel progressive la propria punta d’attacco, i veneziani Awake The Sun si rivelano al grande pubblico con un debut album di sicuro sapientemente congegnato e ben scritto ed interpretato. Non siamo di fronte a novellini, in quanto i membri della band facevano già parte degli Ensoph più Alkemic Generator, Cube e Owl Of Minerva, e nel risultato musicale di questo full-length troviamo difatti testimonianza di tangibile esperienza e conclamata capacità nel gestire le proprie idee. I suoni di riferimento guardano ai Katatonia più recenti, ai Paradise Lost e di conseguenza verso nomi come Novembre, Alcest ed anche qualcosa di più radio friendly come Evanescence. Possiamo parlare sicuramente bene delle composizioni che formano i quarantacinque minuti di “The Barrel Sleep”, in particolare di alcuni pezzi che sanno convogliare le proprie melanconie all’interno di variazioni di tempo e refrain inaspettati (come in alcuni momenti di “Snow Stained Heart” e “The Whitering”, o “Empire”) e in taluni casi progressioni felici maturate su matrice pop (inteso come ‘popular’) come “No Sun” o “Distant Calling”, dove in particolare i Paradise Lost fanno qualche apparizione. La programmazione delle tastiere e dei sintetizzatori gioca un ruolo fondamentale nella creazione di un tappeto emozionale efficace e che ben sposa la durata dell’album, e sebbene in alcuni punti di pezzi anche funzionanti alcune idee appaiano sbiadite, o più semplicemente un po’ troppo ricalcanti loro stesse in alcuni passaggi (certi momenti di doppia che ritornano un po’ troppo similari nella costruzione di alcuni passaggi, parti vocali che tendono a non distinguersi troppo nei brani), ci troviamo di fronte ad un debut da tenere in buona considerazione, e che ci mette addosso una buona curiosità nel vedere cosa accadrà agli Awake The Sun.