6.5
- Band: AXEL RUDI PELL
- Durata: 00:54:43
- Disponibile dal: 15/04/2022
- Etichetta:
- Steamhammer Records
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Ci eravamo lasciati qualche anno fa, e più precisamente nel 2020, con “Sign Of The Times” disco non troppo brillante firmato da Axel Rudi Pell, storico chitarrista e songwriter con oltre trent’anni di attività che lo scorso anno diede alle stampe anche “Diamonds Unlocked II”, una raccolta con brani storici rivisitati. Line-up confermata così come rimane invariato lo spirito del biondo chitarrista tedesco, che con il nuovo “Lost XXIII” si ripresenta con una decina di composizioni che seguono le sonorità già proposte da lui stesso più volte in passato.
Una breve intro sinfonica scalda i motori prima di entrare nel vivo di questo disco con “ Survive”, brano che mette subito in mostra l’ugola spigolosa del sempre lodevole Johnny Gioeli. Analizzando la composizione in sé, troviamo riff e ritmiche piuttosto scontate ed è proprio grazie al cantante di Brooklyn che il pezzo riesce ad elevarsi. L’hard rock possente e ruggente che esce dalle casse con “No Compromise” alza decisamente il livello di coinvolgimento, dopotutto il pezzo sprigiona una forte carica ed il ritornello fa pieno centro. Gioca sul sicuro il buon Axel, prima con l’energia della scoppiettante e melodica “Down On The Streets” e poco dopo con la ballatona sinfonica “Fly With Me”, brano che esplode dallo stereo spinto, ancora una volta, dall’ugola d’oro di mister Gioeli. Le scorribande chitarristiche si intrecciano con l’hammond suonato da Ferdy Doernberg per confezionare una piacevole strumentale quale risulta “The Rise Of Ankhoor”, mentre i ritmi si alzano lanciati dal drumming preciso di Bobby Rondinelli con la rapida “Follow The Beast”. L’ascolto si fa invece più pesante nel finale durante la lunga e tediosa titletrack, un midtempo fin troppo lineare che all’interno dei suoi nove minuti non ammette alcun cambio di tempo.
Il chitarrista tedesco gioca molto sul sicuro, questo è evidente, e – come più volte evidenziato – il risultato finale viene certamente elevato quasi esclusivamente grazie all’eccelsa prestazione del cantante americano, ma nel complesso “Lost XXIII” si dimostra un disco piacevole ed in grado di rimettere sui giusti binari l’operato di Axel Rudi Pell.