6.5
- Band: AXEL RUDI PELL
- Durata: 00:58:07
- Disponibile dal: 22/08/2006
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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Com’è il nuovo album di Axel Rudi Pell? Semplice: è il nuovo album di Axel Rudi Pell. Né più, né meno. C’è poco da fare, il biondo chitarrista tedesco ci delizia con la sua musica da più di vent’anni, mantenendo sempre una coerenza stilistica che rende ogni sua uscita una certezza per i fan. Cosa si potrebbe dire, quindi, di un album che, partendo dalle dichiarazioni fatte dallo stesso Pell, vuole essere il più possibile in linea con quanto fatto nella carriera dell’artista, una sorta di sunto, di distillato della sua musica? Certamente potremmo ricordare la formula (immutata) che ha fatto la fortuna del chitarrista tedesco: una grande miscela di hard rock classico, grandi melodie e uno stile chitarristico magari non originalissimo – tutti conoscono la devozione di Axel nei confronti del maestro Ritchie Blackmore – ma impeccabile. Potremmo ricordare tutto questo, certo, ma tanto lo sapete già. Potremmo ribadire come Johnny Gioeli sia uno di quei cantanti di razza capaci di dare vero spessore alle linee vocali, ma anche questo è risaputo. Allo stesso modo sarebbe inutile decantare nuovamente le lodi di quel motore umano che è Mike Terrana, ancora una volta preciso e potente. Non resta, quindi, che soffermarsi sulla qualità delle canzoni, che non deluderanno gli estimatori dell’artista tedesco: si va dall’ultraclassica “Fly To The Moon”, un bel brano melodico e roccioso, perfetto per l’apertura del disco, fino alla lunga “The Curse Of The Damned”, una mini-suite di dieci minuti che rievoca sonorità più epiche e maestose. Naturalmente non mancano episodi più catchy come “Rock The Nation” e “Living A Lie”; sferzate più taglienti (“Losing The Game”), momenti intensi e struggenti (“No Chance To Live”), fino ad un ottimo episodio strumentale dal titolo “Haunted Castle Serenade (Opus#4 grazioso e agresso)”. Cos’altro aggiungere, quindi? “Mystica” si conferma come un nuovo inossidabile capitolo della saga di Axel Rudi Pell: se, come chi vi scrive, non vi aspettate (né pretendete) altro, allora amerete anche quest’album; se invece appartenete a quella schiera che considera Axel Rudi Pell come un semplice mestierante, che sforna album tutti uguali, allora non cambierete certo idea grazie al nuovo “Mystica”.