6.0
- Band: AXENSTAR
- Durata: 00:45:22
- Disponibile dal: 01/12/2023
- Etichetta:
- Inner Wound
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Pur se la loro carriera non è mai decollata, gli Axenstar non hanno alcuna intenzione di chiudere i battenti e si ripresentano, ad oltre vent’anni dal debutto “Perpetual Twilight”, con l’ottavo album in studio intitolato “Chapter VIII”.
Non si rilevano differenze sostanziali rispetto alla proposta sonora che li accompagna fin dagli esordi; anche stavolta ci si immerge in un power metal melodico di chiaro stampo scandinavo fatto di brani scoppiettanti e dai ritmi elevati, arricchiti da tastiere sempre ben presenti e riff abbastanza scolastici cercando di seguire la scia di Sonata Arctica e Dreamtale.
Dieci pezzi che scorrono sì senza troppe pretese, ma riaccendono nell’ascoltatore quel sentore che si respirava profondamente agli inizi del nuovo secolo, con i tanti gruppi che spuntavano come funghi da ogni parte del pianeta cercando di imitare – spesso con poco successo – i grandi nomi come Helloween, Stratovarius e tanti altri.
La voce un po’ monocorde del cantante svedese Magnus Winterwild stavolta viene arricchita con qualche coro, e il saper alternare momenti più scoppiettanti a passaggi più ritmati anche all’interno dello stesso brano, vedi “Holy Land”, sembra arricchire un poco la proposta sonora dei Nostri, che altrimenti spesso pecca di varietà e di spunti di interesse; anche gli assoli di chitarra ed in generale il lavoro alle sei corde – del duo Jens Klovegård e Joakim Jonssonnon – non possiede la personalità necessaria per far decollare le composizioni.
Accanto alle galoppanti “Heavenly Symphony”, “The Flame Of Victory” e “No Surrender”, che ammettono poche variazioni sul tema con un cantato sempre abbastanza tirato e poche idee dal punto di vista del songwriting (andando a ricalcare ciò che il gruppo ha composto in tutti questi anni), trova però spazio l’intrigante “Eye For An Eye”, brano dal tocco più catchy e ruffiano, in grado di mostrare influenze più melodiche muovendosi su ritmi controllati.
Constatiamo inoltre che il disco in questione può vantare una produzione coi fiocchi – certamente la migliore avuta fin qui dagli Axenstar durante la loro carriera – merito probabilmente anche del lavoro svolto in fase di mixaggio da parte di Ronnie Björnström (Persuader, Sorcerer, Aeon).
“Chapter VIII” non cambierà le sorti del power metal neppure per quanto riguarda l’annata in corso, ma ci riconsegna una band che certamente va rispettata per la dedizione e la costanza che lungo questi vent’anni non è mai mancata. Insomma ciò che accade – a modo proprio – anche ad ognuno di noi appassionati.