5.5
- Band: AXEWOUND
- Durata: 00:42:00
- Disponibile dal: 01/10/2012
- Etichetta:
- Search And Destroy Records
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Un tempo il termine “superband” (o supergruppo) non veniva usato a sproposito, ma bensì andava ad indicare una formazione musicale composta da membri già noti (famosi) per i loro trascorsi, per il loro curriculum vitae di caratura straordinaria e capacità tecniche superiori, insomma, una superband era composta da “super-musicisti”. Oggi, il termine sopra indicato viene utilizzato spesso per definire (ovviamente a scopo pubblicitario) un combo che annovera tra le proprie fila elementi che provengono semplicemente da formazioni differenti, attive o meno, indipendentemente dal valore delle proposte pregresse. Ci indispone un po il trovarci di fronte agli Axewound, gruppo anglo-canadese già esageratamente spinto ed incensato in Inghilterra (ovviamente!) ed oltreoceano, il quale, presentandosi con una copertina degna della peggiore one-man band black metal indonesiana, tenta di sollazzarci i padiglioni auricolari con del metal-core d’impatto e da tatuaggio sul collo. I Nostri altro non sono che Liam Cormier (Cancer Bats), Matthew Tuck (Bullet For My Valentine), Mike Kingswood (Glamour Of The Kill), Joe Copcutt (Rise To Remain) e Jason Bowld (Pitchshifter) e chi vi scrive deve ammettere di essere stato sorpreso dal fatto che la band resista per ben tre tracce prima di piazzare i consueti ritornelli da classifica, spinti dalle clean vocals di Tuck che ovviamente contrastano con screaming acidi e chitarre massicce. Buona la produzione, anche se le tracce vocali “estreme” avrebbero forse necessitato di maggior spinta per uscire dal mix finale, ed ottime le tracce di batteria, che mettono in risalto forse il vero super-musicista della band, quel sottovalutato e poco conosciuto Bowld, vero mostro di precisione, potenza e fantasia. Ora, immaginate una stanza enorme, colma di donne, tra le quali dovete scegliere la più bella; continuamente, inesorabilmente, continuano ad aggiungersi donne “semplicemente” carine, che forse in un altro contesto avreste anche apprezzato ma ora… ora… sono solo un ostacolo ed una distrazione nella vostra ricerca dell’eccellenza. La stanza, rappresenta il mercato discografico e gli Axewound, sebbene “raccomandati”, sono semplicemente una ragazza carina, truccata e supponente. Dimenticavamo di dirvi che il disco si chiama “Vultures”, e state certi che domani il vostro amico iper-tatuato e con il taglio alla moda verrà a raccontarvi che sono il nuovo fenomeno metal.