6.0
- Band: AXIOM
- Durata: 00:49:29
- Disponibile dal: /01/2005
- Etichetta:
- Lufilth
Disco di debutto per i campani Axiom già autori, per la verità, nel 2001 di un lavoro power-prog intitolato “Eden Of A Paralell Dimension”, tempi in cui il nome della band era Landguard. Rispetto all’esperienza passata, la line-up è rimasta pressoché invariata; c’è solo da registrare un cambio al basso con Salvatore Ditto chiamato a rimpiazzare Stefano Quitadamo. Le novità più importanti che riguardano questi ragazzi risiedono nel loro deciso cambio di stile: archiviata l’esperienza Landguard che, come abbiamo detto, risentiva di forti influenze del tradizionale power italiano, ora il sound della band risulta essere nettamente orientato verso un prog-metal molto dinamico e moderno. L’intenzione degli Axiom è quella di cercare di delineare un proprio stile, e la cosa è percepibile già con la prima traccia “A Moment Of Insanity”, in cui sono evidenti le chiare influenze di Pain Of Salvation e Symphony-X, ma è anche riscontrabile una buona dose di personalità, grazie soprattutto al bravo cantante Marco Mangiapia, il cui operato è sempre teso a dare un’impronta marcatamente personale alle canzoni. Marco sembra proprio essere un cantante a tutto tondo, molto abile a tirare fuori una gamma molto varia di stili, arrivando ad utilizzare spesso le growl vocals come nella massiccia “It’s Too Late”. Oltre a richiamare i due gruppi sopracitati, gli Axiom ricordano spesso nei passaggi e nelle strutture di chitarra i Pantera, influenza questa che porta ad ottenere un muro sonoro di sicuro impatto. Altra nota veramente sorprendente del disco è rappresentata dal tastierista Lello Acampa, musicista dotato di un’ottima tecnica e di un altrttanto eccellente gusto. Insieme a Mangiapia, Lello va a costituire definitivamente il trademark degli Axiom, inserendovi degli opportuni e ben riusciti fraseggi in puro stile Goblin, che ben si adattano alla musica della band, tendente all’oscurità e alla suspense come in “Gone”, ideale per musicare un film thriller. La produzione risulta buona ed in definitiva l’ascolto del disco piacevole; la speranza è quella di poterli riascoltare con qualche vero professionista in veste di produttore, figura che potrebbe tirare fuori tutte le potenzialità degli Axiom, che sembrano a volte non essere espresse al meglio nel corso dell’album. Un po’ di eperienza in più e l’incontro con le persone giuste, potrebbero fare della band una realtà davvero interessante.