6.5
- Band: AXIOM
- Durata: 00:49:44
- Disponibile dal: 01/06/2009
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Arriva a quattro anni dal precedente “A Moment of Insanity” un nuovo tassello della discografia dei campani Axiom: la formazione vede tra le fila la quasi totalità dei membri dei Landguard ad eccezione del nuovo cantante Simone Gallinaro, chiamato a sostituire il defezionario Marco Mangiapia. Il power-progressive dei nostri si muove in lidi moderni e che non disdegnano ritmiche aggressive e vocalizzi più consoni alle frange più estreme del metal. Anche se l’influenza di Symphony-X ed Adagio rappresenta ancora un elemento di forte predominanza all’interno del sestetto, è palpabile la voglia di creare qualcosa di personale e che si stacca dai soliti cliché del genere: un buon contributo da questo punto di vista viene dato dalle tastiere di Raffaele “Lello” Acampa, sempre protagoniste ed interessanti sia come tappeto sonoro delle composizioni che come elemento talvolta schizofrenico e spiazzante capace di portare un po’ di aria fresca all’interno delle tracce. Canzoni come “Never Die”, “Scar” e “State Of Grace” mettono un mostra una band capace di concepire brani complessi ma che non rinunciano all’immediatezza ed assimilabilità, come dimostrano i coinvolgenti ritornelli e le fresche melodie che si stampano in testa dopo pochi ascolti. Vincente la scelta di contrapporre cantato growl e pulito, anche se in più di un’occasione il continuo sovrapporsi delle due voci risulta essere piuttosto fastidioso e il non prevalere dell’una sull’altra rende meno fruibili alcuni momenti delle composizioni. Dall’alto dei suoi quasi cinquanta minuti di durata, “Truths Denied” si ascolta senza grossi intoppi anche grazie alla quantità di cambi di umore disseminati nelle tracce e alla tecnica strumentale sempre al servizio dei brani, là dove è solo discreta la produzione, penalizzata da un suono di batteria eccessivamente plastico. Dal punto di vista grafico, senza arrivare ai livelli di una produzione commerciale, non ci si può certo lamentare dei risultati ottenuti, anche considerando che è totalmente autoprodotto. Non un CD perfetto, ma un lavoro godibile e che mette in mostra le ottime qualità della formazione nostrana.