7.0
- Band: AXIS OF DESPAIR
- Durata: 00:33:02
- Disponibile dal: 27/07/2018
- Etichetta:
- Southern Lord
- Distributore: Goodfellas
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Anders Jakobson torna con i suoi Axis Of Despair ad un paio d’anni dalla pubblicazione del ben accolto EP “Mankind Crawls”. In quell’occasione rimanemmo favorevolmente colpiti dalla verve di questi veterani del panorama death-grind svedese e fa piacere constatare come anche in questo primo album per Southern Lord l’ex batterista dei Nasum, reduce dalla sfortunata esperienza con i Coldworker, sia riuscito nuovamente a mettere bene a fuoco le proprie idee e a condurre al meglio il progetto. Anche se la materia di base è nota e sulle prime le progressioni di “Contempt For Man” possono suonare come un semplice proseguimento di un percorso già intrapreso, man mano che ci si addentra nell’ascolto del disco non si può fare a meno di applaudire alla cura e alla solidità con cui il materiale è stato composto e interpretato. Insomma, siamo al cospetto di veterani seri e ancora affamati, non davanti al solito progetto bollito in partenza, messo in piedi giusto per occupare il tempo. Le coordinate stilistiche, come accennato, non sono mutate rispetto a quanto offerto in precedenza: gli Axis Of Despair non possono fare a meno di trarre liberamente ispirazione dalla tipica espressione grind scandinava, a volte senza tralasciare una vena prettamente hardcore, in altre aggiungendo alcuni stilemi death metal, per un risultato finale nuovamente riconducibile ai padri della scena Nasum, gruppo del quale, lo ricordiamo, Jakobson è stato uno dei membri fondatori. Se in definitiva l’album si lascia apprezzare nella sua interezza, in primis per la proverbiale concisione, nella tracklist spiccano sicuramente distinti ottimi brani quali “Lockdown”, “Crush The Empire”, “A Life of Ceaseless Grind” o “Streams of Sludge”, in cui i Nostri mettono in mostra una formula che unisce impatto, rapidità e una certa impronta “orecchiabile” su livelli che i Coldworker non sempre erano riusciti a raggiungere. Un debutto che non lascia a bocca aperta ma che in definitiva convince, grazie soprattutto a quella sua efficienza tipica dei veterani che la sanno lunga.