9.0
- Band: AYREON
- Durata: 02:15:00
- Disponibile dal: 17/05/2024
- Etichetta:
- Music Theories Recordings
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Un live degli Ayreon è un evento, sia perché ne vengono fatti troppo pochi (si è iniziato nel 2017 con “Ayreon Universe”, si è proseguito nel 2019 con “Ayreon-Electric Castle Live & Other Tales” e, a causa della pausa forzata per Covid, quello che era previsto nel 2021 è stato posticipato nel 2023 e siamo qui ora a parlarne) sia perché è veramente troppo complesso organizzarne, perché portare sul palco un’opera metal significa bloccare per almeno un fine settimana le attività di più di dieci gruppi. Ecco perché è un evento così raro; ma se lo scrupolo di Arjen Anthony Lucassen (la mente e il creatore di alcune realtà come Ayreon e Star One, nonché polistrumentista visionario) e della sua compagna Lori Linstruth è che, se si deve fare, dev’essere perfetto, allora state sicuri che il risultato sarà effettivamente del tutto impeccabile.
E così è per questo “Live Beneath The Waves”, che riporta in disco (disponibilein svariate versioni, tra 3 LP, doppio CD+DVD e Blu-Ray) l’evento di metà settembre 2023 dove, con cinque concerti andati sold-out in cinque minuti, davanti ad oltre quindicimila persone, presso la sala concerti Poppodium 013 nella città olandese di Tilburg è stato messo in scena l’album degli Ayreon “01011001”.
Non è solo un disco dal vivo, non è solo una serie di concerti: per una settimana quella città olandese si è trasformata in una succursale reale dei mondi che siamo stati abituati a sentire mediante la trasposizione in note. E quindi, signore e signori, comincia lo spettacolo.
‘Emozionante’ è il primo aggettivo che viene in mente ascoltandolo, perché si sentono i brividi nelle urla degli astanti, giubili che anticipano per noi non presenti l’entrata in scena di un supercantante; pochi secondi e il timbro inconfondibile di Hansi Kürsch (Blind Guardian) o di Anneke van Giersbergen (ex The Gathering, che ha anche collaborato con Lucassen nei The Gentle Storm) si propaga dalle casse alla nostra corteccia.
Alla fine, pur non volendo far torto a nessuno, non citeremo tutti e ventisei i cantanti e musicisti che hanno preso parte a questo show: scoprite canzone dopo canzone il segno distintivo che ognuno di loro ha lasciato.
Altro aggettivo per descrivere “Live Beneath The Waves” è ‘incredibile’, vista la pulizia dei suoni e la maestria di strutturare le diverse parti di questa opera metal, con i numerosi cambi di protagonista sul palco ma la linearità del susseguirsi delle tracce. Difficile rimanere indifferenti, questo doppio album è quello che ognuno vorrebbe avere come prova tangibile di un evento dal vivo unico ed è pure giusta l’idea di tenere una traccia (“Speech”) nel quale sentiamo i ringraziamenti di Arjen, il fatto che si senta in colpa per fare pochi concerti e la dedica per la sua compagna di vita.
Oltre ad una breve introduzione e a tre tracce bonus dopo il discorso appena citato, “Live Beneath The Waves” non modifica di una virgola quello che è l’andamento dell’album degli Ayreon del 2008 ma sicuramente lo accresce in valore, in quanto la presa diretta di melodie -gli assoli dei chitarristi Timo Somers e Marcel Coenen, le parti di tastiera di Joost van den Broek, la batteria di Ed Warby e pure le parti classiche di Jeroen Goossens (flauto), Ben Mathot (violino) and Jurriaan Westerveld (violoncello)- e le ovazioni da parte del numeroso pubblico sono un valore aggiunto di uno dei più bei live usciti negli ultimi anni.
La presenza di grandi interpreti come Simone Simons (Epica) e Daniel Gildenlöw (Pain of Salvation), coadiuvati da coristi non certo di secondo piano (Marcela Bovio e Irene Jansen) creano un gioco di intrecci vocali che hanno ben pochi eguali.
L’andamento delle tracce segue il pathos presente nella versione da studio; quindi, ci sono dei momenti decisamente tirati e più coinvolgenti (“Age Of Shadows”, “Ride The Comet” e “The Fifth Extinction” spiccano su tutti) e altri più tranquilli e eterei (“Connect The Dots” e “Web Of Lies” con la partecipazione dello stesso Arjen alla voce crea un clima da pace interiore). Invece, dopo il discorso di ringraziamento, la ciliegina sulla torta sono i tre pezzi aggiunti come regalo ai fan, tra cui troviamo anche “Fate Of Man” tratto dall’ultimo degli Star One e la conclusiva “The Day That The World Breaks Down” (e qui appositamente finale e corale con il suo collegamento proprio al disco “01011001”).
Questo “Live Beneath The Waves” è un album che ogni appassionato dovrà avere per forza nella propria collezione, vista l’emozione trasmessa da ogni singola nota e la resa perfetta ottenuta.