6.5
- Band: AZATHOTH
- Durata: 00:20:19
- Disponibile dal: 15/08/2005
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Primo demo per i veneti Azathoth, band che propone un thrash metal di matrice estrema, dalle influenze abbastanza variegate, che partono dal thrash tedesco, passano per il thrash made in Bay Area per approdare alle poco lontane coste della Florida e conseguentemente al death metal di stampo americano. Proprio a queste ultime influenze sembra rifarsi già l’opener “Hell On Earth”, che ricorda da vicino, oltre ai ‘soliti’ Morbid Angel, il disco di debutto dei Malevolent Creation. Si nota immediatamente che la registrazione non gode di buoni suoni e risulta anche abbastanza imprecisa a tratti, ma d’altra parte questi quattro ragazzi, come ci tengono a specificare, hanno avuto a disposizione un budget molto ristretto, e nonostante questo sono riusciti comunque a confezionare un primo prodotto ricco di spunti piuttosto interessanti, che sarà sicuramente da ricordare non per come si presenta, ma per il suo contenuto. Un contenuto che si intuisce essere di tutto rispetto anche a giudicare dalla seguente “Cannibal Era”, che si candida forse a pezzo migliore e più studiato del disco, e si differenzia notevolmente dall’opener, in quanto presenta delle atmosfere più soffuse e molta melodia pur restando al 100% in ambito thrash, e tende a richiamare i Kreator di “Renewal” e “Outcast” (avete presente le melodie made in Petrozza di “Phobia”? Ecco, questo è all’incirca quello che potete trovare su questa canzone!), un altro gruppo da cui sicuramente gli Azathoth traggono ispirazione. A chiudere il demo troviamo la stessa “Azathoth” e “The Beast That Lives In Me”, delle quali la prima è un riuscito incrocio tra un pezzo speed metal e un ipotetico ibrido tra Morbid Angel ed Obituary (questo anche grazie alle abrasive vocals del singer Emanuele), mentre la seconda è una canzone dalle tinte più atmosferiche, che dopo un inizio soffuso si trasforma in un mid-tempo cadenzato che non convince però pienamente come le canzoni precedenti. Il giudizio conclusivo è sicuramente positivo, visto che si tratta anche del primo prodotto rilasciato dalla band, ma se in futuro questi ragazzi riusciranno a curare maggiormente i suoni ed a proporre degli arrangiamenti un poco più studiati, potranno sicuramente ambire a maggiori riconoscimenti, dato che le capacità, a quanto abbiamo sentito, non mancano certo. E mentre rimaniamo sintonizzati per seguire gli sviluppi della band, consigliamo “Azathoth” a tutti i fan del thrash/death dalla mentalità aperta, sicuri che costoro apprezzeranno il lavoro svolto da questi ragazzi.