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- Band: AZTEC JADE
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
Ultimamente la scena americana sta partorendo ininterrottamente una serie di bands esponenti del prog metal che alle seminali influenze dei Dream Theater aggiungono sempre nuovi elementi per creare un sound sempre più ricco e coinvolgente. Da New York arrivano gli Aztec Jade, band che con “Concrete Eden” sigla il proprio quarto album, alfiere di un prog metal contaminato da melodie e soluzioni prettamente power che hanno il merito di rendere molto accattivante la musica proposta. A brani influenzati da James LaBrie e soci come “Someone Not Me”, si alternano episodi più spediti e metallici, vedi “Victory Procession”, canzone che sfodera un epico ritornello di scuola power europea ed una struttura azzeccata che mette in mostra tutte le doti compositive della band. E’ la versatile ugola di Leon Ozug a colpire l’ascoltatore, la sua voce si ispira ai mostri del genere, da Geoff Tate al già citato LaBrie, ed è la ciliegina sulla torta che da il tocco di qualità in tutti gli undici pezzi dell’album. “Concrete Eden”, non dimentichiamo, gode inoltre di una produzione scoppiettante che esalta sì la voce, ma soprattutto stupisce per la valorizzazione delle chitarre che appesantiscono e rendono molto più aggressivo il sound melodico degli Aztec Jade. Brava la nostrana Steelheart Records, la scelta di accaparrarsi questa band, che non tarderà a costruirsi la propria nicchia di estimatori, si è rivelata più che azzeccata!