7.0
- Band: AZURE AGONY
- Durata: 00:50:06
- Disponibile dal: //2009
- Etichetta:
- SG Records
Interessantissimo esordio sulla lunga distanza per i friulani Azure Agony, che ci propongono un lavoro di indubbia difficoltà e profondità, dato che stiamo parlando di oltre cinquanta minuti di musica metal progressiva e completamente strumentale. Segnaliamo innanzitutto la presenza in formazione di un chitarrista di enorme valore cone Gabriele Pala, leader dei deathster Karnak. Pala è ottimamente coadiuvato in primis dal tastierista Marco Sgubin, in modo tale da creare una classica alternanza chitarra – tastiere in chiave solistica, e da una sezione ritmica decisamente meno appariscente dello spumeggiante duo, ma capace di evoluzioni credibili ed efficaci. Se dal punto di vista tecnico-esecutivo non possiamo assolutamente muovere nessuna critica agli Azure Agony, i nostri diventano attaccabili sul versante della personalità, in quanto le nove tracce di “Beyond Belief” sono pesantemente debitrici di Symphony X, Ayreon e soprattutto Dream Theater di “Scenes From A Memory”. Le influenze dei ragazzi non si fermano qui, potremmo citare il prog rock o persino il jazz o la musica mediorientale, ma sono componenti minoritarie di un sound che si rifà in gran parte a quanto fatto dai maestri newyorchesi e, al limite, dai Transatlantic. Per capirlo è sufficiente ascoltare il mood di un brano come “Mystic Interiors” o l’incedere aggraziato di “Across Elysian Fields”. Certo, gli Azure Agony hanno talento, questo è fuori discussione: “The Temple Of Vandora”, con quell’arpeggio di chitarra nella seconda metà del brano o le melodie arabeggianti di “Ante Tentora” sono li a dimostrarlo, dato che rappresentano passaggi che non tutti possono permettersi. Peccato quindi per la sensazione di già sentito che ammanta tutto il lavoro e che giocoforza contribuisce ad abbassare la valutazione finale; “Beyond Belief” rimane comunque un lavoro piacevole ed ispirato e la scelta controcorrente di non avere un cantante potrebbe contribuire a rendere ancora più interessante la musica del quartetto. Per ora quindi plaudiamo al lavoro della band, anche se siamo convinti che in futuro certe influenze troppo marcate dovrebbero drasticamente diminuire.