7.5
- Band: BACKYARD BABIES
- Durata: 02:50:38
- Disponibile dal: 10/12/2009
- Etichetta:
- Billion Dollar Babies
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Tempo di festeggiamenti e forse di bilanci in casa Backyard Babies, arrivati al traguardo non da poco, soprattutto in questi tempi di “usa e getta artistico”, dei vent’anni di carriera. Per l’occasione la band svedese sceglie di fare le cose in grande stile rilasciando sul mercato un gustosissimo box composto da tre CD, un DVD ed un corposo libro fotografico. Il primo CD è il più “istituzionale” dei tre, andando, molto diplomaticamente e per non scontentare nessuno (case discografiche comprese), a pescare due pezzi da ognuno degli album fin qui pubblicati dal gruppo. Se seguite già Nicke Borg e soci qui non troverete nessuna novità: “Look At You”, “Minus Celsius”, “Brand New Hate”, “The Clash” e “The Mess Age (How Could I Be So Wrong)" fanno ancora una volta bella mostra di esse stesse, non perdendo un grammo dell’intensità e della freschezza originaria. C’è posto anche per “Electric Suzy” e “Fill Up This Bad Machine” dal primo e meno conosciuto “Diesel And Power”, mentre dall’ultimo omonimo disco del 2008 provengono “Degenerated” ed il prossimo singolo “Abandon”. Forse si poteva osare di più, tanto perché di posto fisico nel dischetto ce n’era ancora tanto, quanto perché i Backyard Babies di pezzi validi ne hanno fatti ben più di dodici… Mancano infatti perle come “Made Me Madman”, “Painkiller”, “Get Dead” o “Heaven 2.9”, di sicuro immeritevoli di un’esclusione. Più interessante la sfilza di b-side, canzoni provenienti da tributi (“Teenagers From Mars” dei Misfits e “Pet Sematary” dei Ramones), collaborazioni (“Rocker” e “Taxi Driver” con Michael Monroe, “Babylon” con Ginger dei The Wildhearts e DJ Champain, “Saved By The Bell” con Dizzy Reed) e tanto altro ben di dio raccolta nel secondo e terzo disco, utile per i completisti (per i quali segnaliamo anche i diversi remix presi da rari singoli in vinile) e buona anche per chi vuole avvicinarsi ora alla band, data la qualità di certi pezzi (tre su tutte: “(Is It) Still Alright To Smile”, “Backstabber” e “Powderhead”) che potevano probabilmente trovare posto anche sugli album dell’epoca. C’è anche un pezzo nuovo, “This Is How The World Ends”, valido e ben fatto, ma che tuttavia non aggiunge molto. Infine c’è anche il DVD: “Jetlag: The Movie” era già uscito qualche anno fa per il solo mercato svedese, e viene ora reso disponibile a tutti con sottotitoli in inglese che permetteranno ai più di seguire la storia e le alterne vicende che hanno portato i Backyard Babies a diventare una della band guida prima dello scan-rock ed ora della scena hard rock europea. Prodotto che consiglieremmo a tutti per conoscere una delle formazioni più influenti e citate dell’ultima decade in ambito rock, se non fosse per il costo altino (anche se abbastanza ben dimensionato ai reali contenuti) e per la mancanza di alcune delle canzoni più rappresentative dei nostri. Buono, ma si poteva fare ancora meglio.