BANTORIAK – Weedoism

Pubblicato il 17/04/2015 da
voto
7.0
  • Band: BANTORIAK
  • Durata: 27:10
  • Disponibile dal: 13/04/2015
  • Etichetta:
  • Argonauta Records
  • Distributore: Goodfellas

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Spiritualismo puro se ne è visto eccome in un genere di transizione come lo stoner doom. Quasi imprescindibile, infatti, a livello di impatto psichedelico e d’atmosfera la declinazione mistica, soprattutto quella indio-orientale. “Weedoism” si pone un po’ come un viaggio sperimentale, tra suoni psichedelici, attitudine doom e tendenza ambient. Al di là dei generi, la musica del progetto di Izio Orsini (The Jackie O’s Farm e La Notte Dei Lunghi Coltelli) scorre come un trip ipnotico di poco meno di mezz’ora che parte dei lidi liguri, passa dalla Mesopotamia e arriva al Mojave, riflettendo un genuino approccio all’immaginario che si propone di rappresentare, suonando esclusivamente con strumenti artigianali e vintage anni ’70, come vero e proprio mantra del rock’n’roll. Ad accompagnare mr. Orsini è presente anche Fabio Cuomo degli Eremite dietro le pelli e, come ospiti vocali, Rosy dei Profanal e Giacomo Boeddu degli Isaak. Un’atmosfera, quella di “Weedoism” che sfiora anche il peculiare contributo dello spiritualismo firmato Om e soprattutto le tendenze di una costola di questi, come i Grails (soprattutto l’album “The Burden Of Hope”), passando quasi per tendenze più stoner à la Spiritual Beggars. Il debut di Bantoriak/Orsini è però in effetti qualcosa che in Italia non si era ancora visto, se non altro delinato in modo così determinato e ben pitturato, tutto sommato personale, minimale ed approfonditamente lisergico e meditabondo. Il musicista ligure ha sicuramente visto ben al di là dei confini del suo paese, scegliendo appropriatamente e forse più con l’anima che con il raziocinio – ci piace pensare – i confini di corpo e struttura di un progetto, quello di Bantoriak, che effonde un sentore ipnotico e profondo come il ventre di questa Madre Terra in veste lo-fi: ” Try To Sleep” ripercorre l’immaginario antropologico-culturale degli anni della fratellanza concertistica dei Sixties, tra psichedelia, doom sabbathiano e flower power, “Lysergic Tantra” e “Smoke The Magma” sono le vene che scorrono attraverso questi segreti, “Hidden Number Two” è la simbologia tardo-templare che affiora allo scoperto e si ributta nella pietra (filosofale, ovviamente) con la finale “Chant Of The Stones”. Un serpente che affiora e che ri-sprofonda, inseguendo la propria coda. Un viaggio mistico che avrebbe potuto essere, forse, ancora più lungo e dilatato per poter arrivare al Nirvana finale, posto lì, al crocevia dell’Illuminazione. Orsini l’ha vista lunga. E sicuramente si avvicinerà sempre di più a quel mistero con la sua musica; una musica della quale, nel Belpaese di oggi, possiamo solo andare fieri.

 

TRACKLIST

  1. Entering the Temple
  2. Lysergic Tantra
  3. Try to Sleep
  4. Hidden Number Two
  5. Smoke the Magma
  6. Chant of the Stones
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