6.5
- Band: BAPHOMET'S BLOOD
- Durata: 00:40:32
- Disponibile dal: 25/01/2016
- Etichetta:
- Iron Bonehead Prod.
Spotify:
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Motörhead, Sodom, Bulldozer, Venom: questo il quadrilatero d’oro da cui prende le mosse, oggi come da tredici anni a questa parte, la musica dei marchigiani Baphomet’s Blood. Nel tempo trascorso fra “Metal Damnation” (2009) e il qui presente “In Satan We Trust” nulla è intervenuto a turbare la visione purista degli speed metaller nostrani, fieri sostenitori del vinile a scapito del più moderno e freddo CD (splendido il bollino, simile nel formato e nei toni a quello della Roadrunner di inizio Anni ’90 contro le droghe pesanti, presente sui loro LP dove si avvertono i giovani di non avvicinarsi ai pericolosi dischetti ottici). Il quarto full-length del quartetto è il classico platter da utilizzare per far scapocciare gli amici durante una festa alcolica: qui si preme sull’acceleratore dall’inizio alla fine, girando attorno in tutte le tracce a giri chitarristici thrash’n’roll, voce sporca alla Lemmy, batteria lanciata a tutta velocità al numero di bpm ideale per muovere la testa a tempo. Una lunga schiera di cliché adorna l’intero album, conferendo quell’atmosfera naif costante nei primi anni di sviluppo del metal estremo: sample orrorifici, malefici scagliati a destra e a manca da improbabili stregoni e roghi di streghe contornano una sostanza musicale che affonda le sue radici nel casino e nella caciara. Anche per creare baraonda, però, ci vuole un minimo di cognizione, e i Baphomet’s Blood dimostrano di essere una brillante party-band in salsa estrema. Pur non arrivando mai a vette di vera eccellenza e fermandosi qualche gradino sotto agli anthem che hanno forgiato la storia del genere, il collettivo capitanato da Necrovomiterror (esilaranti tutti i nomi di battaglia dei quattro) mette in fila un lotto di canzoni a presa rapida, coese attorno a chorus facili e adrenalinici, resi realmente avvincenti da linee melodiche confezionate con cura e non lasciate affogare nel caos più totale. Pur facendo parte di quella fascia di gruppi che badano a randellare più a che a concentrarsi sulle finezze, i Baphomet’s Blood sono tutt’altro che approssimativi, bravi nel non perdersi nel pressapochismo e nel tenere viva l’attenzione dall’inizio alla fine. I riff per brano sono pochi, magari prevedibili, ma assolutamente godibili, mentre qualcosa di meglio si sarebbe potuto combinare dal punto di vista ritmico. C’è molta uniformità da questo punto di vista, sia all’interno della singola canzone che fra le diverse tracce, ed è un peccato, perché sarebbe bastato qualche cambio di tempo in più e qualche stacco mosh di maggior respiro per alzare la valutazione complessiva. Difetti grossolani comunque non ve ne sono, la registrazione è sufficientemente nitida e lascia affiorare l’amore per il metal classico insito nei cuori di questi musicisti. Se siete fanatici del primo thrash metal, dello speed più rustico e del black metal dei primordi, “In Satan We Trust” vi divertirà a lungo e vi farà pure scendere qualche lacrimuccia di nostalgia per un’epoca che non c’è più, ora ricordata solo da pochi facinorosi in qualche olezzante sala prove o in alcuni lerci club di periferia.