6.5
- Band: BARBARIAN
- Durata: 00:34:34
- Disponibile dal: 12/08/2022
- Etichetta:
- Hells Headbangers
Spotify:
Apple Music:
Prima era l’absolute metal, poi arrivò l’obtuse metal; oggi, ecco a voi il regressive metal. E’ con questo ennesimo cambio di target che i toscani Barbarian tornano sul mercato con il loro quinto album, il qui presente “Viperface”. Una ricetta di metal regressivo, con la quale il terzetto fiorentino, guidato da Borys Crossburn (già chitarrista e bassista dei Children Of Technology) punta dritto verso la tradizionale dose di speed/thrash/black senza fronzoli e alcuna volontà di staccare il piede dall’acceleratore. Il passato del metal a cui i Barbarian attingono a piene mani: dai Celtic Frost (“Charity Defiler”) ai Manowar (“Fourteen Daggers”), dai Running Wild (“Whisper My Name”) agli Omen sino ai Desaster e ovviamente Motörhead, scatenando riff spediti e tumultuosi, portando qua e là inserti più epici. “Heavy metal is the whip, and you bleed” si legge nelle righe a presentazione del nuovo disco, e come dar torto a questo monito, visto che la frusta borchiata d’acciaio non trova freno lungo tutti i trentasette minuti previsti.
Tuttavia, pur rispecchiando i canoni fedeli (nel suono) e corrosivi (nella voce dello stesso Borys) dei precedente lavori, “Viperface” non riesce a staccare il pass di una certa varietà compositiva, rimanendo intrappolato (e limitato) dentro il quadrante di una struttura a suo modo statico nella sua pur sanguinolenta intenzione battagliera. “Viperface” che per questa sua caratteristica, ricorda allo scrivente pure un album dalle tinte più power e melodiche di tali Brimstone uscito sul finire degli anni Novanta (“Carving A Crimson Career”): intrigante, bel tiro, una sgretolante accoppiata tra passato e presente ma, come detto, senza quel piglio distintivo da donargli la decisiva marcia in più. Da parte loro i Barbarian proseguono imperterriti a suon di odi guerrafondaie: “This is regressive metal” sbraitano nell’omonimo pezzo, dando l’ennesima spallata di becera violenza. Barbari, di nome e di fatto; amanti del grezzume più ferreo e devoto, “Viperface” è qui per voi.