6.5
- Band: BARREN EARTH
- Durata: 00:22:24
- Disponibile dal: 09/11/2009
- Etichetta:
- Peaceville
- Distributore: Halidon
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I Barren Earth sono una nuova super-band finlandese che, in breve tempo, grazie anche al subitaneo contratto firmato con la capace Peaceville Records, ha già creato attorno a sé discreti livelli di interesse ed ottenuto la prestigiosa partecipazione al prossimo Summer Breeze Open Air. Con alla voce Mikko Kotamäki dei Swallow The Sun, alla batteria Marko Tarvonen dei Moonsorrow, al basso e alle tastiere gli ex-Amorphis Olli-Pekka Laine e Kasper Martenson ed alle chitarre Sami Yli-Sirnio dei Kreator ed il session dei Moonsorrow Janne Perttilä, il gruppo in questione si presenta certo con valore e carico di esperienza; inoltre, in attesa del full d’esordio fuori a breve, va apprezzata la mossa di questo EP d’antipasto che, come si usava in passato, contiene tre tracce (su quattro) che non saranno presenti sull’album completo di debutto; la sola title-track, infatti, la ritroveremo su “Curse Of The Red River” in versione rivista. Ma veniamo al contenuto musicale di “Our Twilight”, fra l’altro contornato dall’artwork di Niklas Sundin dei Dark Tranquillity e dal mixing&mastering del guru Dan Swano: i Barren Earth sono interessanti, certo, e la loro musica è assolutamente piacevole, ma, come succede spesso quando ci si trova a giudicare delle super-band, il risultato finale è al di sotto delle alte aspettative. Il death metal melodico decisamente influenzato da folk e progressive anni ’70 che la formazione di Helsinki propone è davvero troppo vicino all’operato degli Amorphis per sembrare roba seria. I quattro pezzi – fra l’altro scritti a coppie a distanza di un anno una dall’altra – si barcamenano tra riffing melodico a sprazzi aggressivo e groovy, aperture vocali e chorus ariosi e puliti e riuscite divagazioni prog nelle quali le ottime tastiere di Martenson la fanno da padrone. Piace molto l’approccio folkish di “Jewel” ed il bilanciamento perfetto tra melodia e pesantezza di “Our Twilight”, mentre dicono un po’ meno le altre due canzoni. Insomma, per una valutazione reale sulla bravura dei Barren Earth dovremo per forza aspettare l’uscita del primo full, in quanto per ora abbiamo fra le mani una band valida ma ancora insipida.