
7.0
- Band: BARSHASKETH
- Durata: 00:53:10
- Disponibile dal: 15/01/2019
- Etichetta:
- World Terror Committee
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Se ci venisse chiesto di descrivere con un solo aggettivo il quarto album dei Barshasketh, quello sarebbe senza dubbio ‘denso’. Un monolite inscalfibile di oltre cinquanta minuti in cui la classica espressione ‘muro di suono’, ampiamente diffusa nel circuito black metal degli anni Duemila, trova conferma negli sviluppi di un songwriting che sceglie sovente la via dell’accumulo e della stratificazione, dando pochi punti di riferimento all’ascoltatore e filtrando l’innata aggressività del genere attraverso le derive spirituali di certa scuola polacca (Mgla, Kriegsmaschine) e francese (Deathspell Omega, Blut aus Nord). Insomma, se con il precedente “Ophidian Henosis” il gruppo del cantante/chitarrista Krigeist aveva cercato di conferire alla sua proposta un taglio più epico e fruibile, affinando molto la componente ritmica e melodica dei singoli brani, questo comeback si muove nella direzione opposta, secondo il modus operandi tipico di altri esponenti del roster World Terror Committee, al punto che non basteranno dieci fruizioni per carpirne tutte le sfumature e i sottili giochi di reiterazione e atonalità. L’esperienza complessiva può dirsi facilmente riuscita, sebbene alla lunga risenta della suddetta stasi e di un’ispirazione in leggero calo negli episodi centrali della tracklist, dove alle consuete cascate di blast beat il quartetto decide di affiancare un guitar work tanto ipnotico quanto povero di riff memorizzabili. Nulla che infici particolarmente sul giudizio complessivo, si intenda, ma è indubbio come i veri apici di “Barshasketh” coincidano con i brani meno ridondanti e chiusi in loro stessi, nei quali lievi rintocchi eroici finiscono per assumere un ruolo chiave nell’incisività del songwriting. Un’opera da approcciare con calma e nel giusto stato d’animo, consigliata ai seguaci delle formazioni citate poc’anzi e a chi, dal metallo nero, pretende sempre un’esperienza immersiva e catartica.