6.5
- Band: BASSINVADERS
- Durata: 00:59:30
- Disponibile dal: 25/01/2008
- Etichetta:
- Frontiers
- Distributore: Frontiers
Spotify:
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Bassisti di tutto il mondo, riuntitevi! Se per anni vi siete sentiti frustrati, lasciati in secondo piano, specialmente nel nostro caro heavy metal, ora avete l’occasione per riscattarvi. E lo potrete fare d’ora in poi citando il qui presente lavoro di Markus Grosskpopf, bassista degli Helloween che si è messo in testa di realizzare un lavoro solista il cui credo è uno solo: power/heavy metal senza chitarre! Sì, avete capito bene: le chitarre qui sono sostituite interamente dal basso di Markus e di ospiti illustri come Peavy Wagner (Rage), Shmier (Destruction) Tom Angelripper (Sodom), che si sono anche prestati come cantanti, insieme all’apporto solistico di Billy Sheehan ,Dennis Ward, Rudy Sarzo, Marco Mendoza, Joey Vera, Dirk Schlachter e molti altri. Un progetto sicuramente (e finalmente) originale, che attira sicuramente per curiosità, e che tutto sommato, dopo svariati ascolti, si rivela anche pregevole. E’ bello a volte vedere come la propria musica preferita possa prendere differenti colori se vista da diverse angolazioni, e presto ci abitueremo all’assenza delle chitarre, un po’ come accade nei lavori degli Apocalyptica, dove violoncelli distorti e non hanno il pieno controllo della situazione. In questi quattordici pezzi (inclusa l’intro) Markus spazia tra vari sottogeneri, volendosi accostare il più possibile ai vari personaggi coinvolti. Ecco che “Romance in Black” suona come un pezzo dei Rage, proprio per la presenza di Peavy alla voce, “Armageddon” suona invece più thrashy con l’inconfondibile voce di Shmier dei Destruction, e così via. Questo a conti fatti rappresenta un limite più che un pregio, in quanto l’unità stilistica viene così a mancare, trasformando il lavoro alla stregua di una sorta di compilation. L’impostazione Slayer/Sodom di “Godless Gods” stona nel contesto, pur rappresentando una buona occasione per farsi notare. Quando le forze sono tante ma sono mal convogliate il risultato non è dei migliori, questo è importante ricordarlo. E Markus lo sa bene, è un musicista navigato. Ma ha voluto divertirsi, ha voluto osare, e questo gli va riconosciuto. Un ascolto è vivamente consigliato, anche solo per sentire una versione alternativa del classicissimo degli Helloween “Eagle Fly Free”, o delle validissime “Razorblade Romance”, “Boiling Blood”, “We Live” e “Romance in Black”, quattro ottimi esempi di metal di pregevole fattura.