8.0
- Band: BASTARD GRAVE
- Durata: 00:38:54
- Disponibile dal: 10/03/2023
- Etichetta:
- Pulverised Records
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Sono partiti senza grandi squilli di trombe, ma, uscita dopo uscita, i Bastard Grave stanno diventando una delle realtà più solide e interessanti della corrente old school death metal europea. Spesso sospesi tra classicismo e minimalismo, tra tradizione e puntuali cambi di passo e registro, gli svedesi incarnano la figura del gruppo dal background ordinario, eppure aperto a forme d’ispirazione un po’ più variegate del previsto. Già il precedente “Diorama of Human Suffering” aveva fatto emergere un tratto prezioso all’interno di formule a prima vista assai retrograde, tanto che il disco era cresciuto parecchio con gli ascolti, svelando una tracklist ben curata e stilisticamente ineccepibile. Dal canto suo, il nuovo “Vortex of Disgust” ammorbidisce leggermente l’impianto sonoro con una diluizione dell’elettricità lacerante dei lavori precedenti, pur continuando a sviluppare l’idea di una musica che, per specifica concezione dei suoi autori (e volendo parafrasare il titolo), resta un puro vortice di ripugnanza. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad un album di notevole impatto, tuttavia la struttura compositiva dei brani regala qualche nuova sorpresa, offrendo, oltre alla consueta aura di volgarità e di costante tensione, una maggiore attenzione per le dinamiche, per l’aspetto melodico e per la calibrazione di pieni e vuoti. La scrittura dei Bastard Grave sembra insomma affidarsi a un’organizzazione più attenta, dove tutto risponde a un fine preciso e dove ogni sfumatura ha un suo peso specifico. In particolare, in “Vortex of Disgust” si rintraccia un’atmosfera sinistra che non sempre si coglieva nel repertorio degli esordi, come se la struttura ciclica e apparentemente monocorde di certi riff altro non fosse che una base per una litania dell’addio a qualcosa che abbiamo amato e che irrimediabilmente si sta decomponendo di fronte a noi.
L’opener “Sunder the Earth” mette subito in chiaro il nuovo corso con avvincenti striature melodiche che si sovrappongono sul tipico clima marziale; un concetto che viene ribadito anche all’altezza di episodi come “Necrotic Ecstasy” o “Nameless Horror”, con picchi tenebrosi più che mai pronunciati tra un assalto e l’altro, oltre a una rinnovata cura per gli arrangiamenti che sembra riguardare ogni registro. Pur partendo dalle ’solite’ basi (Autopsy, Pungent Stench, Coffins, il classico swedish death metal), il disco si dimostra insomma tanto abrasivo quanto a suo modo trasversale, non disdegnando nemmeno alcuni passaggi di ricerca sonora inattesi e affatto superflui nell’essenzialità tirata di tutto il contesto. Un termine di paragone contemporaneo potrebbe essere trovato nelle ultime prove degli Undergang, quelle più prodotte e levigate, nelle quali certe stratificazioni pachidermiche e vorticose si affastellano sprigionando ora tossicità, ora una peculiare aria macabra. Come i loro colleghi danesi, i Bastard Grave di “Vortex of Disgust” fanno insomma centro, proponendo un album capace di esprimere tutta la loro tipica voracità, ma anche una netta crescita a livello interpretativo che si rivela capace di stuzzicare continuamente l’ascoltatore.