6.5
- Band: BATTLE BEAST
- Durata: 00:46:01
- Disponibile dal: 27/01/2012
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Per ora il presente arride ai Battle Beast, formazione heavy finlandese a cinque elementi, proveniente dall’area della città di Helsinki. Arride perché, a dispetto della scarsa storia della band (formatasi solo nel 2008, attiva solo con un singolo prima di questo debutto) il successo sembra le stia piombando addosso tutto insieme. Forte di un contratto firmato subito con la Nuclear Blast, di un debutto incensato dalla maggioranza dei media dedicati e della selezione come supporting act di nientemeno che i Nightwish, la band sembra aprire questo anno 2012 in maniera tutt’altro che catastrofica. C’è da dire che questo non è un caso isolato nella storia del metal: il loro splendente ed esplosivo inizio sembra ricordare quello altrettanto terremotante dei compagni di etichetta Hammerfall, che furono lanciati sui palchi più prestigiosi del mondo sin da subito grazie al maestoso debutto “Glory To The Brave”. E anche musicalmente le similitudini con il lavoro degli Hammerfall si possono rintracciare in questo “Steel”: dal titolo volutamente guerresco e tamarro a composizioni di stampo power come “The Band Of The Hawk” o “Cyberspace”, questo quintetto finlandese sembra dovere molto al più noto gruppo di Joacim Cans e compagni. Gli Hammerfall non risultano però essere l’unica influenza per i Battle Beast, che infatti infarciscono il loro “Steel” di numerosi altri richiami ed influenze, provenienti da tutto quello che offre attualmente l’heavy metal più classico. E così, accanto a questa impronta power che caratterizza le canzoni più veloci, durante l’ascolto di “Steel” è possibile indovinare anche inni alla Manowar (nella tamarra titletrack), duro metal di matrice Accept/UDO (nella stridula opener “Enter The Metal World”) e anche tracce di buon hard rock come nella sempliciotta “Armageddon Clan”. Caratterizzati dall’uso di due voci timbricamente differenti ma saldamente ancorate a stilemi hard & heavy, i Battle Beast mostrano di avere le carte vincenti per un prodotto sia vario che duraturo. La voce maschile, ad opera del cantante Anton Kabanen, è smaccatamente hard rock nel suo ricordare sia gli AC/DC che i Pretty Maids di “Future World”, mentre quella femminile di Nitte Valo si rifà a modelli prettamente heavy come Veronica Freeman dei Benedictum, seguendo un registro più graffiante e stridulo rispetto a quello che ci aspetteremmo da una cantante finlandese di un gruppo definibile come power. Per ora, i Battle Beast fanno il loro ingresso sulla scena con le spade alzate e intonando coraggiosi inni di guerra, ma vedremo solo con il tempo se le loro armi d’assedio risulteranno sufficienti ad aprire una breccia nel cuore degli ascoltatori: specie con un inizio così fulgido, il pericolo che la band si riveli per una clamorosa meteora è quanto meno elevato. Per ora però consigliamo alla band di non pensarci e di godersi il buon momento approfittando del trampolino fornito dagli show in compagnia dei Nightwish. Quando si tratterà di mettersi al lavoro su un nuovo disco, dovranno indubiamente giocare bene le loro carte. Per ora, li attendiamo al varco per lo show italico del 25 aprile, sperando che sul vastissimo palco del Forum si facciano valere come sui solchi di “Steel”.