7.5
- Band: BEARDFISH
- Durata: 01:16:49
- Disponibile dal: 24/07/2009
- Etichetta:
- Inside Out
- Distributore: Audioglobe
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I Beardfish sono una delle poche band in circolazione a poter vantare un sound originale, talmente ricco di spunti e variazioni stilistiche da renderne ardua persino una precisa descrizione. Il gruppo svedese viene giustamente collocato in ambito progressive rock, grazie a composizioni dalla struttura libera con continui cambi di tempo perfettamente incastrati fra loro, che includono svariate ritmiche d’impostazione jazz ed una serie di riferimenti riconducibili a gruppi della scena prog anni ’70 come i Genesis. Reduci dal successo (perlomeno critico) dei precedenti “Sleeping In The Traffic Pt. I e II”, i Beardfish mantengono intatto il loro approccio dinamico e camaleontico alla musica anche in questo quinto capitolo in studio, aggiungendo un pizzico di rabbia in più come dimostrano le comparse di growl nella title-track ed i riferimenti hard rock ’70 accennati di tanto in tanto. Immancabili i frangenti sognanti e soprattutto le influenze ’60 dai connotati quasi folk, inserite un po’ ovunque fra le canzoni, creando un suggestivo gusto retrò, vero e proprio marchio di fabbrica della band. Talvolta inafferrabili, con i Beardfish non si corre mai il rischio di annoiarsi, il gruppo scandinavo non ripete all’interno della canzone lo stesso giro per più di due volte e, detto questo, l’ascolto di questo disco è consigliato solo ai pazienti che non si stancano di consumare un album svelandone i segreti col tempo. “Destined Solitaire” rappresenta l’ideale prosecuzione di un percorso evolutivo incominciato nel 2003 con il presto dimenticato “Fran En Plats Du Ej Kan Se…”, le canzoni non concedono cali di tensione, mantenendo una strana connessione fra loro. Per farvi un’idea della straordinaria creatività della band svedese vi rimandiamo alla delirante “Until You Comply Including Entropy”, alle melodie d’altri tempi di “Coup De Grâce” o alla strana normalità di “At Home… Watching Movies”, la scelta azzardata di iniziare questo “Destined Solitaire” con un pezzo ostico, interamente strumentale come “Awaken The Sleeping”, non è altro che il sigillo di integrità artistica, che fa rima con libertà assoluta, dei Beardfish.