7.5
- Band: BEARTOOTH
- Durata: 00.39.55
- Disponibile dal: 03/06/2016
- Etichetta:
- Red Bull Records
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Come se dovesse cancellare in fretta il passato negli Attack Attack! eccoci, esattamente un paio d’anni dopo, ad esaminare il secondo album in studio del fenomenale ventitreenne Caleb Shomo. Se “Disgusting” è stata una sorpresa, che ci presentava una one man band dalla personalità spiccata e dal sound definito, questo “Aggressive” non fa che confermare quanto di buono espresso dal debutto confermando il valore di un progetto ormai sulla bocca di tutti. Il marchio di garanzia è quello del super producer John Feldmann – famoso per il suo lavoro con Blink-182, The Used, All Time Low e compagnia da Warped Tour – che aiuta Shomo in fase di scrittura e va ad affinare ed affilare la ricetta che ha fatto decollare la band. Il bello dei Beartooth è il muoversi in una moltitudine di sottogeneri: si va dal metalcore allo screamo sino al pop punk e al nu metal, sempre e comunque restando omogenei, coerenti, ‘fresh’ ed autentici. “Loser”, “Hated”, “Sick of Me” e la title track sono tra i pezzi memorabili di questa raccolta, che grazie alle qualità appena elencate e quei ritornelli piacioni che tanto ci ricordano i Papa Roach andranno a conquistare airplay e playlist di un pubblico trasversale e sempre più numeroso. “Burnout” è sicuramente l’episodio più incazzato della raccolta, ma non è sorprendente quanto l’intima “King Of Anything”, dove l’autore si apre in tutta la sua umanità e sensibilità. “Aggressive” disintegra ogni incertezza: i Beartooth sono una band su cui puntare ad occhi chiusi, l’hype è giustificato.