6.5
- Band: BEASTMAKER
- Durata: 00:46:49
- Disponibile dal: 25/03/2016
- Etichetta:
- Rise Above Records
- Distributore: Audioglobe
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E’ ammirevole il costante impegno profuso dai vertici della Rise Above nel setacciare di continuo il fitto e brulicante sottobosco musicale di mezzo mondo, al fine di dar voce ad un pugno di nuove leve che difficilmente otterrebbero un minimo di visibilità altrove. Tocca ora ai Beastmaker presentarsi al grande pubblico, con un’opera stilisticamente arroccata intorno al primordiale doom metal coniato da Black Sabbath, Pentagram e Saint Vitus, puntualmente suffragata da un immaginario lirico e visivo rievocante le lugubri atmosfere che caratterizzano i tradizionali film horror in bianco e nero. Nulla di nuovo o particolarmente eccitante traspare dai microsolchi di “Lusus Naturae”, ma riteniamo sia opportuno dare atto al power trio originario di Fresno, California, di non voler intenzionalmente limitarsi a svolgere il proprio compitino senza arte né parte. Al contrario di quanto proposto recentemente dai Church Of Misery, il combo statunitense cerca, per quanto possibile, di far emergere a tratti un briciolo di personalità in fase di scrittura, attraverso un impasto sonoro denso, caldo e avvolgente. L’incisiva “Mask Of Satan” si ispira all’iconico lungometraggio diretto da Mario Bava, “La Maschera Del Demonio”, mentre “Astral Corpse” rievoca con successo le atmosfere decadenti affrescate dai defunti Cathedral anni or sono. Le nostre sinapsi vengono impietosamente stritolate da riff opprimenti e claustrofobici, che delineano il groove catramoso di “Eyes Are Watching” e “The Strain”. Non mancano alcune significative cadute di tono, palesate nello specifico da “Find The Stranger”, sorta di pseudo-ballad mestamente fiaccata da un ritornello spento e ridondante. Tanto gradevoli, quanto derivative, si presentano ai nostri timpani “Clouds In The Sky”, “Arachne” e la title track, le quali appaiono come discreti scarti concepiti dal sabba nero a cavallo tra “Master Of Reality” e “Vol.4”. Pur presentando ampi margini di miglioramento, siamo convinti che questi ragazzi hanno tutte le carte in regola per competere con le migliori realtà attualmente in circolazione. Chi non si distingue, si estingue.