7.5
- Band: BEDSORE
- Durata: 00:40:03
- Disponibile dal: 24/07/2020
- Etichetta:
- 20 Buck Spin
- Distributore: Audioglobe
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I Bedsore sono il primo gruppo italiano a firmare per la sempre più prestigiosa etichetta statunitense 20 Buck Spin. Chi davvero segue il panorama death metal avrà ben presente quanto la casa discografica di Pittsburgh sia oggi influente in questo campo, avendo contribuito a lanciare le carriere di realtà sempre più affermate come Tomb Mold, Cerebral Rot, Vastum e tanti altri. A livello di indirizzo stilistico e di immaginario, la band capitolina rientra pienamente nel target a cui l’etichetta solitamente si rivolge, quindi, data l’indubbia qualità di questo debut album, non sorprende più di tanto che le due parti abbiano trovato un accordo per la sua pubblicazione.
“Hypnagogic Hallucinations” è un continuum di riflessioni epiche e funeste sorrette da un death metal di chiaro stampo progressivo. Abili nel trascendere i generi, i Bedsore alternano brusche sfuriate a momenti ben più eterei e malinconici, dando corpo ad una proposta dalle sonorità attuali e di grande presa. Molti i rimandi a Morbus Chron/Sweven, che si riescono a scorgere soprattutto nelle strutture ricche e imprevedibili dei brani e nel taglio vintage della resa sonora complessiva, ma cenni anche al death-doom sfuggente ed enigmatico dei connazionali Assumption, agli Opeth meno leziosi di tanti anni fa e alle atmosfere da tregenda dei Goblin. “Hypnagogic Hallucinations” è un viaggio onirico e a tratti surreale, sovente ricco di una magnificenza sopra le righe e di una bellezza tenebrosa, nel pieno stile delle band menzionate poc’anzi. Certo, la personalità dei ragazzi romani può sembrare ancora in via di sviluppo, ma il songwriting, tra nostalgia per il death metal di una volta e tentazioni progressive e psichedeliche, è già dinamico e persuasivo, soprattutto quando è l’anima più melodica ad essere messa in primo piano tramite degli arpeggi sempre molto azzeccati. “The Gate, Closure (Sarcoptes Obitus)” e “At The Mountains Of Madness” si rivelano gli episodi più rappresentativi di un album coerente e scorrevole, che, presumiamo, i Bedsore vorrebbero presto riuscire a portare dal vivo. In attesa che ciò avvenga e di poter apprezzare le gesta live della formazione italiana, non resta che godersi l’ascolto delle sette tracce di questa sua prima fatica sulla lunga distanza, da ritenersi decisamente promettente.