BEDSORE / MORTAL INCARNATION – Split

Pubblicato il 05/05/2022 da
voto
7.5

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Dall’incontro fra i nostri Bedsore e i giapponesi Mortal Incarnation nasce questo interessante split EP, pubblicato quasi a sorpresa dalla sempre affidabile 20 Buck Spin. Solo un brano per band, ma si parla di composizioni che si aggirano attorno al quarto d’ora di durata, per mezz’ora di musica che molto probabilmente non farà fatica ad irretire ogni amante delle moderne correnti underground death metal. Pensiamo all’opener “Shapes from Beyond the Veil of Stars and Space”, firmata dalla formazione romana, con la sua apertura carica tanto di estremismo quanto di obliquità psichedelica. Dopo avere ben impressionato con il debut “Hypnagogic Hallucinations” (2020), il quartetto si ripresenta con questo maxi singolo da cui emerge subito una netta progressione sia a livello compositivo che esecutivo: prodotto egregiamente, “Shapes…” risulta immerso in un’aura di magnetica malinconia senza tuttavia far mai mancare una pronunciata verve e delle sferzate di matrice death metal, per un risultato complessivo che ancora una volta giustifica i paragoni con Morbus Chron e Sweven. Rispetto al recente passato, tuttavia, si fa anche largo con maggior decisione la personalità dei ragazzi, qui abili nell’escogitare un moto di armonia circolare ed ipnotica grazie ad un uso più incisivo e al tempo stesso elegante delle tastiere e dei synth. Il brano scorre in modo fluido e spontaneo, toccando vari registri e mood seguendo un classico iter da suite progressive lungo il quale comunque non si perde mai di vista un solido filo narrativo. Davanti a una composizione di tal calibro, a oggi forse la migliore del repertorio dei Bedsore, si fa netta l’idea che questo sia un progetto destinato a dischiudersi verso direzioni ancora più personali, considerate le rinnovate capacità di scrittura.
Dal canto loro, i Mortal Incarnation si mantengono su coordinate più brusche e violente, senza tuttavia rinunciare a una indubbia componente atmosferica. Il gruppo si è fatto segnalare con un buon demo tre anni fa e questa nuova canzone, “In the Perpetual Torment of Recurrence”, non manca di lanciare segnali confortanti per il futuro della carriera dei ragazzi di Tokyo. Nella sua ricerca musicale, la band ha già esplorato vari territori fra il death metal e il doom più estremo, quindi non stupisce che lo sguardo qui venga rivolto verso un ipotetico punto di intersezione fra le due correnti, in cui non mancano riferimenti a Disembowelment ed Esoteric, per un sound in grado di generare incubi e stordimento, così come di smuovere per certe improvvise accelerazioni psicotiche. In particolare, si apprezzano gli arpeggi e i momenti di calma apparente, ben inseriti nel contesto generale e, soprattutto, ben interpretati da un gruppo che, a dispetto dell’intransigenza di facciata, sa come giocare con la melodia e dipingere mondi sotterranei, lontani e inquieti. Una musica cupa e al contempo ricca, viva e in continua ricerca: quasi una versione ‘garbata’ di quella dei connazionali Anatomia. Anche qui, l’ascolto lascia un’impressione favorevole e rafforza il nostro interesse verso le future gesta del quartetto.
Complimenti dunque a entrambi i protagonisti di questo lavoro: uno split che è un piccolo trionfo e che senz’altro dà lustro a un formato a volte un po’ sottovalutato.

TRACKLIST

  1. Bedsore - Shapes from Beyond the Veil of Stars and Space
  2. Mortal Incarnation - In the Perpetual Torment of Recurrence
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