
7.5
- Band: BEHEADED
- Durata: 00:38:10
- Disponibile dal: 14/06/2019
- Etichetta:
- Agonia Records
- Distributore: Audioglobe
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Dopo aver convinto unanimemente pubblico e critica con il notevole “Beast Incarnate”, i Beheaded tornano sul mercato a due anni di distanza dalla suddetta prova discografica forti di un nuovo contratto (per Agonia Records) e di un lotto di brani inediti che ne ribadisce lo stato di forma e salute. Mai era trascorso così poco tempo fra un disco e l’altro della band di origine maltese, di fatto diventata internazionale grazie all’innesto dei ‘nostri’ Davide Billa e Simone Brigo, e non occorre più di mezzo ascolto per accorgersi di come “Only Death Can Save You” sia l’emblema dell’istintività e della confidenza acquisite nell’ultimo periodo.
Una scorribanda armata che, senza mai allontanarsi dai sentieri di un death metal tecnico, nervoso e brutale, parimenti ispirato alla scuola dei Nineties e a quella dei primi anni 2000, ne restituisce una visione fresca e stimolante, concentrando i propri sforzi nell’imbastitura di autentiche canzoni, ordinate e memorizzabili. Rispetto all’album del 2017, il quale faceva della varietà stilistica e di una sottile epicità i cardini di rotazione della tracklist, l’ultimo arrivato si configura come un’opera più diretta e compatta, dando l’impressione di voler falcidiare tutto e tutti senza troppi preamboli o digressioni atmosferiche. Il guitar work raggiunge qui livelli di intensità e barbarie esplorati di rado nel recente passato, flettendo i muscoli in una dimostrazione di forza che, tra assalti serratissimi, break ‘galoppanti’ e rallentamenti schiacciasassi, non fa letteralmente prigionieri, mentre la sezione ritmica ne accompagna le gesta con la consueta dose di potenza e solidità, guardandosi bene dal sovraccaricare le strutture e rubare la scena al riffing. Sulla performance al microfono di Frank Calleja, invece, poco di nuovo da aggiungere: il frontman non possiede l’ugola più espressiva e versatile della scena, ma compensa queste mancanze con una metrica sempre più affinata e con un carisma che a stento si contiene, specie all’altezza di ritornelli indiavolati come quelli dell’opener “The Charlatan’s Enunciation”, di “Evil Be to Him Who Evil Seeks” o della portentosa titletrack.
In definitiva, “Only Death…” è il disco perfetto per la stagione estiva ormai alle porte, un filo sotto il precedente ma comunque imperdibile per gli amanti di Antropofagus, Deeds Of Flesh, Morbid Angel e – più in generale – della violenza irrefrenabile. Avanti così.