voto
7.0
7.0
- Band: BEHEMOTH
- Durata: 01:00:00
- Disponibile dal: 07/01/2009
- Etichetta:
- Regain Records
- Distributore: Self
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Se avete avuto modo di assistere a un concerto dei Behemoth, avrete sicuramente un’idea della potenza che la band di Nergal riesce a sprigionare sotto forma di death metal satanico tirato e violento. “Live Apostasy” arriva a fotografare in terra francese un’istantanea di un gruppo in ottima forma, rodato dagli innumerevoli concerti e alle prese con una setlist che diventa sempre più difficile da costruire per via dell’ottima qualità delle ultime release del combo polacco. Buona la resa sonora del live che propone 16 pezzi più l’intro dell’ultimo album “The Apostasy”. Da questo vengono estratte una fantastica “Slaying the Prophets Ov Isa”, “Promethereon” nonché “At the Left Hand Ov God” e “Christgrinding Avenue” che poteva essere sacrificata per qualcos’altro ad esempio da “Pandemonic Incantation”, album mai troppo apprezzato. Tutte le canzoni sono tiratissime e addirittura velocizzate, come al solito dal vivo. Risultano ottime le tracce estratte da “Thelema.6”: “Cristian To The Lions” è tritaossa, al pari di “Antichristian Phenomenon”. Straordinaria la portata di “Conquer All”, epoca “Demigod”, un brano che consente di far rifiatare il bravissimo drummer Inferno nonché di variare il ritmo del concerto. Stessa cosa dicasi per la fantastica “As Above So Below” che precede una sequenza di canzoni sparate a tutta velocità prima del gran finale. Vale la pena spendere qualche parola ancora una volta per “Decade Of Therion”, uno dei pezzi più belli di sempre nel death metal, maligno ed efferato come pochi altri. Chiude il concerto al solito la fantastica “Chant for Ezkaton 2000”, recentemente ri-registrata in un EP edito da poco. Le due composizioni sono tratte da quel “Satanica” che segnò la svolta della band, folgorata sulla via di Damasco dopo un tour assieme ai Deicide. Due pecche: ad oggi risulta inutile ancora proporre la versione stravolta di “From The Pagan Wasteland” introdotta dal solito richiamo black metal di Nergal, così tanto per far vedere che non ha rinnegato i primi anni della sua carriera, e poi la mancanza di canzoni da quel capolavoro che è “Pandemonic Incantation”. Il resto è in regola con la formula Behemoth: death metal di qualità.