BEHEMOTH – Opvs Contra Natvram

Pubblicato il 11/09/2022 da
voto
7.0
  • Band: BEHEMOTH
  • Durata: 00:43:15
  • Disponibile dal: 16/09/2022
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
Streaming non ancora disponibile

Partiamo da quella che riteniamo essere una constatazione difficilmente oppugnabile: “The Satanist”, nel 2014, ha cambiato tutto in casa Behemoth. Ambizioni, campionato di appartenenza, direzione stilistica. Se prima di allora la band polacca veniva vista ‘solo’ come uno dei pesi massimi del circuito death-black, complice la risonanza dei vari “Demigod”, “The Apostasy” ed “Evangelion”, con la pubblicazione del suddetto album le sue sorti hanno iniziato a godere di una fortuna per certi versi impensabile, proiettando Nergal e compagni ai vertici della scena metal tutta, tanto da stregare nel giro di qualche anno le platee mainstream degli Slipknot o del mainstage di Wacken e del Download. Un vero e proprio spartiacque, quindi, segnato da trame musicali dal respiro più profondo e controllato – frutto (anche) dell’intrusione di influssi gothic rock à la Fields of the Nephilim/The Sisters of Mercy – e ormai considerabile come il punto di riferimento di tutte le uscite successive, compreso ovviamente il qui presente “Opvs Contra Natvram”.
Un’opera che, come anticipato nel track-by-track di qualche settimana fa, preferisce non assumersi troppi rischi, mostrandoci esattamente i Behemoth che ci saremmo aspettati di ascoltare dopo il successo riscosso da episodi come “O Father O Satan O Sun!”, “Bartzabel” e “Blow Your Trumpets Gabriel” (consultare le statistiche di Spotify per maggiori dettagli). Appurato questo fatto, con tutto ciò che ne consegue in termini di appagamento/malcontento del pubblico, tra chi si genufletterà senza indugi all’altare di Adam Darski e chi invece continuerà a rimpiangere i tempi di “Slaves Shall Serve”, criticando aspramente questo nuovo corso infarcito di midtempo, non ci resta che analizzare la tracklist per quello che è, ossia come l’istantanea di un gruppo che – anche comprensibilmente – oggi sceglie di puntare molto sull’esperienza e di sfruttare la rendita del proprio trionfo. D’altronde, è inutile sottolineare come le redini compositive del progetto siano salde nelle mani del controverso cantante/chitarrista, la cui penna – dopo dodici dischi a nome Behemoth e tre sotto il monicker Me and That Man – non può continuare a fare miracoli. Un’ispirazione leggermente appannata, quindi, con diverse autocitazioni e parentesi interlocutorie a fare capolino durante i tre quarti d’ora dell’ascolto, senza che però la qualità complessiva scenda sotto il livello di guardia o macchi con vere e proprie cadute di stile il curriculum vitae dei Nostri.
Un dettaglio invero non di poco conto (quanti senatori hanno gettato la spugna molto prima di arrivare a questo punto della carriera?), supportato dalla solita, meticolosa cura per la forma e da una dose di carisma tangibile anche nei momenti più di stanca, i quali vengono scaltramente disseminati nella seconda metà dell’opera (“Off to War!”, “Once Upon A Pale Horse”). Di altra pasta invece l’incipit, con brani come la feroce “Malaria Vvlgata” o l’orecchiabile “The Deathless Sun” a ricordarci come e perché i Behemoth siano diventati il colosso descritto in apertura di recensione, dal momento che non è certo facile coniugare la materia death-black con una scrittura tanto catchy e di richiamo per un’audience ‘profana’ alle dinamiche del vero metal estremo. Insomma, pur con un fisiologico calo di prestazioni, la triade Nergal-Inferno-Orion (supportata dal gregario Seth) continua a mantenere intatte dignità e leadership; “Opvs Contra Natvram” non sarà probabilmente il suo lavoro più a fuoco e avvincente, ma di sicuro si rivelerà il solito successo.

TRACKLIST

  1. Post-God Nirvana
  2. Malaria Vvlgata
  3. The Deathless Sun
  4. Ov My Herculean Exile
  5. Neo-Spartacvs
  6. Disinheritance
  7. Off to War!
  8. Once upon a Pale Horse
  9. Thy Becoming Eternal
  10. Versvs Christvs
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