8.0
- Band: BEJELIT
- Durata: 00:51:38
- Disponibile dal: 17/01/2005
- Etichetta:
- Battle Hymns
- Distributore: Self
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Prima produzione su full-length per i piemontesi Bejelit, e primo centro. Quello che ci propone la band è un power/heavy metal molto roccioso d’intenzione americana, volto sia a recuperare il metal epico da culto degli 80s (Heavy Load, Cirith Ungol, Omen), mixandolo eccellentemente con una dose di power metal europeo di matrice anni ’90 (che comunque non contribuisce certo ad indebolire la potenza sonora del gruppo!) e con delle melodie tanto care ai nostrani Domine. Già dall’epicissima opener “Bloodsign” le intenzioni del gruppo sono chiare: marchiare, appunto, il campo di battaglia del music business con il sangue dei propri nemici, proponendosi in una dirompente cavalcata up-tempo che ricorda molto da vicino una versione vitaminizzata ed incredibilmente pompata dei nostri Doomsword. Discorso simile per la successiva “Bones And Evil”, mentre la seguente “The Haunter Of The Dark” (il cui testo è basato su una novella di Lovecraft) ha l’intenzione dichiarata, tra le note, di catturare anche l’ascoltatore più disattento con un ritornello accattivantissimo eppure veramente godibile. Ampie lodi merita anche la successiva semi-ballad “I Won’t Die Everyday”, dove le capacità espressive del gruppo sono messe a disposizione, invece che nella resistenza su alte velocità, sulla delicatezza di intermezzi pianistici, vocals calibrate e assoli che preferiscono puntare sul feeling, piuttosto che turbinare impazziti a velocità elevata. Citazione d’obbligo anche per la restaurata “Death Chariot” e la finale “In Void We Trust” che, se pecca forse un poco per l’eccessiva lunghezza, trasuda epicità e passione da tutti i pori e si rivela l’adeguata chiusura per un disco veramente ottimo, che anche nelle restanti tracce presenta una band in forma nella fase di songwriting, visto che i pezzi non citati sono comunque tutti abbondantemente sopra il livello della sufficienza. Se a questo aggiungiamo una buona produzione e le eccellenti qualità di interazione coi propri strumenti di questi cinque ragazzi, altro non ci resta che consigliare vivamente l’acquisto di “Hellgate” a chi ha fatto del power metal la propria ragione di vita. Non c’è da pentirsene!