BELLADONNA – The Noir Album

Pubblicato il 05/03/2009 da
voto
7.5
  • Band: BELLADONNA
  • Durata: 00:40:34
  • Disponibile dal: 06/03/2009
  • Distributore: Venus

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Se consideriamo le difficoltà nel trovare sbocchi, per un certo tipo di sonorità, all’interno del mercato discografico italiano e non solo, è quantomeno eccezionale il percorso battuto dai Belladonna in questi primi, ma lunghissimi passi della sua carriera. Tutto incomincia allorché la band di origine romana nel 2005 apre il proprio sito Myspace, capace in poche settimane di raggiungere un numero di visite impressionante, catalizzando l’attenzione dei media, mentre il resto sarà frutto del passaparola e delle capacità di questo quintetto. Dopo i buoni responsi ricevuti grazie al debutto auto-prodotto “Metaphysical Attraction”, che contiene due pezzi (“Black Swan” e “Foreverland”), capaci di entrare nelle finali per i Grammy 2008 senza un’etichetta di supporto, è ora giunto il momento per i Belladonna di proseguire questa straordinaria ascesa, con il nuovo “The Noir Album”, affidato alle sapienti mani di Sylvia Massy in consolle. E’ un sound personale quello dei Belladonna, che racchiude chitarre di stampo ’70, tastiere che raramente si prendono la scena, preferendo cucire una fitta trama sottostante, tuttavia fondamentale, e le vocals di Luana che tra rabbia, sensualità e mistero danno un’impronta determinante nel risultato finale. Loro stessi si definiscono ‘noir rock’, con il poeta Edgar Allan Poe come influenza primaria, noi possiamo solo immergerci nel sound denso e visionario creato dal gruppo capitolino, apprezzando le qualità di una serie di canzoni ottimamente strutturate, con sfumature differenti, identità proprie ma altresì ben compattate sotto un’unica aura darkeggiante e un’efficace produzione vintage. Si passa dal rock energico dell’opener “Alchemical Romance”, al refrain dirompente di “Phoenix Rising”, senza dimenticare le melodie dolcemente malinconiche di “A Manhattan Tale” o l’erotismo sprigionato da “Holy Flame”. I Belladonna hanno sfruttato alla grande questa occasione componendo una serie di pezzi privi di cali di tensione, mantenendo anche nel finale un livello di guardia elevato tra una sofferta “My Golden Dawn” in piano-voce, le melodie retrò di “What Lies Whitin” e il finale omonimo che conferma una volta di più le qualità della band. Predestinati.

TRACKLIST

  1. Alchemical Romance
  2. Love Me Till I Die
  3. Phoenix Rising
  4. Till Death Do Us Part
  5. A Manhattan Tale
  6. My Golden Dawn
  7. Holy Flame
  8. What Lies Within
  9. Lust Never Sleeps
  10. The Best Tears of Our Lives
  11. Pure Belladonna
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