voto
5.5
5.5
- Band: BELPHEGOR
- Durata: 00:39:07
- Disponibile dal: 11/04/2008
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
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Nove ascolti completi per questo disco dei Belphegor non sono bastati, a giudizio del recensore, per raggiungere la sufficienza. E dire che gli austriaci hanno fatto le cose come si deve dal punto di vista della registrazione e produzione: Andy Classen ha fatto un buon lavoro nei famosi Stage One Studios in Germania, il suono è infatti potente e cristallino e non troppo freddo per il death black metal d’assalto dei nostri. Quel che manca a quest’album è l’ispirazione, l’illuminazione, quel tocco di vita che rende un album per l’appunto vivo e che altrimenti lo relega a una mera esecuzione sonora senz’anima. Per carità, chi ama la band potrà cibarsi di nove nuove canzoni con tutte le caratteristiche che la hanno resa famosa: la velocità, gli stacchi, gli scream efferati, i testi satanici. Tutto è rimasto, compresa quella passione di mischiare il bondage con il metal estremo con tanto di eloquenti gemiti femminili (in “Sexdictator Lucifer”, che è anche una delle meno disprezzabili del disco). L’album è ispirato a livello di testi al Marchese De Sade, e come per i precedenti lavori il cantato si fa in tre: inglese, tedesco e latino. Se allora ad una trafila di canzoni a folle velocità come la title track, oppure “Shred Of Satan” (non male) fa da eco il classico mid tempo “Sexdictator Lucifer”, sul disco c’è spazio anche per la finale “Der Rutenmarschd”, lenta e melodica, una cosa mai provata prima dai Belphegor. Tutto in regola, sembrerebbe quindi, ma come detto mancano a parere di chi scrive due cose fondamentali: un po’ d’innovazione (troppo prevedibili le canzoni) e la cattiveria. Album come “Necrodeamon Terrorsathan” (2000) o “Lucifer Incestus” (2003) erano veramente incazzati e potenti. Questo “Bondage Goat Zombie” ve li farà rimpiangere. Non attecchisce neanche dopo tanti ascolti, disco mediocre.