7.5
- Band: BENIGHTED
- Durata: 00:37:40
- Disponibile dal: 14/02/2014
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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“Carnivore Sublime” è il conseguimento di una carriera, quella dei francesi Benighted, cominciata a rilento, quasi in sordina, ma che da diverso tempo a questa parte – diciamo dalla pubblicazione dell’ottimo “Icon” – è letteralmente esplosa, proiettando il nome dei Nostri ai vertici del panorama “modern” death metal europeo insieme a gente del calibro di Aborted e Decapitated. Nuovamente registrato presso i tedeschi Kohlekeller Studios, il disco condensa nei suoi quaranta minuti scarsi di durata il meglio della produzione della band, rinunciando agli eccessi di “Asylum Cave” – indubbiamente l’opera più schizofrenica del quintetto – in virtù di un songwriting snello e frizzante, incentrato su trame prettamente death/grind. Impatto e relativa orecchiabilità sono dunque i perni attorno a cui ruotano gli undici brani della tracklist, sospesi tra raptus omicidi à la Cephalic Carnage, bordate ultra-groovy in odore di Despised Icon e sporadici influssi techno-death, ravvisabili soprattutto all’altezza di alcuni intrecci chitarristici al fulmicotone. A fare da collante, come sempre, l’incredibile prova dietro al microfono di Julien Truchan, qui all’apice della propria espressività in un guazzabuglio di growling vocals catarrose, pig squeal e decine di tonalità intermedie. Dalla grind-oriented “X2Y” – frenetico assalto all’arma bianca di poco più di sessanta secondi – alla conclusiva “June And The Laconic Solstice”, l’ascolto di “Carnivore Sublime” procede inarrestabile, denotando grande attenzione nella gestione dei cambi di tempo (da sempre croce e delizia dell’ensemble d’Oltralpe) e nello sviluppo dei singoli episodi, mai così fluidi e vicini al raggiungimento della forma canzone. Citiamo a titolo di esempio “Spit”, psicotica e cantilenante, con il frontman degli Shining Niklas Kvarforth in veste di ospite sul finale, la poderosa titletrack, dall’insolita parentesi tribale, e la magnifica “Collection Of Dead Portraits”, il cui rallentamento schiacciasassi ridurrebbe in poltiglia tre quarti dell’attuale frangia metal/death-core mondiale. Da non sottovalutare, in ultima istanza, l’intrigante concept che fa da sfondo ai testi: la storia di un uomo borderline che sprofonda poco a poco nel cannibalismo, in una spirale incontrollata di pazzia, sangue e miseria. “Carnivore Sublime” è insomma quello che si dice un gradevolissimo dischetto, il più maturo nella carriera dei Benighted e tra i migliori usciti in campo death metal quest’anno, occorre aggiungere altro? Che il massacro abbia inizio.