6.5
- Band: BESEECH
- Durata: 00:49:55
- Disponibile dal: 04/03/2016
- Etichetta:
- Despotz Records
- Distributore: Andromeda
Spotify:
Apple Music:
Ritorno a grandissima sorpresa dopo più di dieci anni di inattività per gli svedesi Beseech, dopo il buon “Sunless Days” uscito nel 2005. La band, che si è sciolta nel 2006, si è riformata nel 2013 grazie al chitarrista Klas Bohlin, uscito dal gruppo nel 2003 dopo “Souls Highway” ed ora tornato per riprendere le redini della creatura lasciata in un cassetto fin troppo a lungo. Ed eccoli i Beseech A.D. 2016 in una line-up tutta nuova: Jonas Stromberg e Daniel Elofsson alla sezione ritmica sono stati sostituiti dai nuovi Hakan Carlsson e Johan Ornborg ed anche Mikael Back alle tastiere non è più della partita, ma la grande novità riguarda i cantanti, perchè, ormai dispersi Erik Molarin e Lotta Hoglin, alle vocal oggi troviamo la coppia inedita formata dallo stesso Klas e la debuttante Angelina Sahlgren Soder. Musicalmente parlando, il gothic metal triste ed oscuro di stampo finlandese della band non è cambiato molto, proseguendo senza molte novità in scrittura la dove i Beseech si erano fermati oltre dieci anni fa. Si percepiscono differenze comunque a livello di sound, perchè vocalmente Klas è molto più profondo come crooner ma meno personale, dotato e vario del precedente cantante, mentre la parte riservata ad Angelina non si discosta molto da quanto fatto da Lotta Hoglin, limitandosi al solo riempimento ed appoggio della voce maschile; anche l’assenza di un tastierista di ruolo si fa notare, con le linee melodiche di conseguenza semplificate e leggermente impoverite, con il rafforzamento però del riffing di chitarra. Undici tracce oscure e decadenti, guidate da un mood triste e malinconico, con poche variazioni tra brano e brano; emergono quindi la title track, dotata di uno strano intro in stile western, la cover di Johnny Cash “Highwayman”, che in questa versione acquisisce una intensità maggiore rispetto alla versione originale, e “One Last Call”, unico brano che si discosta dal resto, suonando, se non allegro, almeno meno amaro e triste. Ritorno si positivo ma non eccessivamente, per i Beseech, che sprecano una valida opportunità di rinnovamento e che si riposizionano esattamente dove si trovavano dieci anni fa, nelle seconde linee del gothic, dove la luce non filtra, dietro a band più di valore come Entwine e To/Die/For, che nel 2015 hanno fatto davvero bene, in attesa nel corso del 2016 dei nuovi The 69 Eyes ed H.I.M..