BETRAYING THE MARTYRS – Phantom

Pubblicato il 22/07/2014 da
voto
7.5

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I Betraying The Martyrs, band di base a Parigi ma con al suo interno elementi di svariate nazionalità (Russia, Gran Bretagna e Francia), hanno scosso le acque della scena qualche anno fa con il proprio debutto “Breathe In Life”, un album di puro metalcore melodico ancora molto acerbo per certi versi, ma che ha sicuramente fatto girare più di qualche testa all’interno della stampa specializzata verso i ragazzi transalpini (molto probabilmente anche grazie al look piacente dei Nostri, alla fruibilità della proposta e, conseguentemente, al forte ascendente sui più giovani). Oggi siamo nel 2014, ed è il turno di questa seconda opera chiamata “Phantom”, e la band di passi in avanti sembra averne fatti parecchi. La parte più interessante di questi Betraying The Martyrs è la grande capacità, ormai tristemente caduta in disuso all’interno della scena –core contemporanea, di scrivere canzoni ben strutturate, con riff efficaci e ragionati, e non riempiendo i buchi a suon di breakdown dozzinali e poco ispirati. I parigini, oltretutto, mescolano ulteriormente le carte in tavola, andando a contaminare la propria proposta musicale con strutture progressive e tempi dispari, dimostrandoci di avere delle capacità tecniche davvero notevoli, e di non essere, a dispetto dei tatuaggi e dei tank top, la solita band di plastica da una botta e via. Questo lavoro, a nostro avviso, rappresenta IL metalcore melodico del 2014, un manifesto preciso per capire cosa dovrebbe significare suonare questo genere in questo preciso momento storico. Partiamo con l’iniziale “Jigsaw”, martellata serratissima trascinata dalle urla disumane del singer Aaron Matts, passando per l’apertura “Whitechapeliana” della title track, continuando con la nervose e strutturate “What’s Left Of You” e “Lighthouse”, dove il tastierista/cantante Victor Guillet la fa da padrone, grazie ad una grandissima capacità nell’intrecciare calde parti in clean con un suntuoso tappeto di tastiere, dando ai pezzi un gusto teatrale e oscuro; trova anche spazio una gradevole cover della super hit Disney “Let It Go” dal film “Frozen”, in cui i Nostri si divertono a giocare con le atmosfere delicate dell’originale, ammantando il tutto con blastbeat al fulmicotone (magari non proprio fondamentale, ma comunque riuscita, a parere di chi scrive). Altra menzione va fatta per la dolcissima strumentale “Les Abysses des Anges”, quasi post-rock nel suo morbido incedere. Ci troviamo sempre dinanzi ad un insieme di pezzi vari ed eterogenei, ben scritti e terribilmente catchy. Un gruppo di ragazzi che ha davvero messo impegno e cuore in questo lavoro, il quale potrebbe risultare un po’ troppo ricco in certi frangenti (data la forse eccessiva quantità di tracce presenti), ma che comunque non arriva mai a tediare l’ascoltatore. Un album pieno di violenza e melodia, che farà con ogni probabilità la fortuna del combo parigino. Da tenere d’occhio come una delle potenziali new sensation della scena.

TRACKLIST

  1. Jigsaw
  2. Where The World Ends
  3. Walk Away
  4. Let It Go
  5. L’Abysse Des Anges
  6. Phantom (Fly Away)
  7. What’s Left of You
  8. Afterlife
  9. Legends Never Die
  10. Lighthouse
  11. Your Throne
  12. Our Kingdom
  13. Closure Found
13 commenti
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