BETRAYING THE MARTYRS – Rapture

Pubblicato il 06/11/2019 da
voto
7.0

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E’ innegabile che la band francese abbia contribuito a ridare popolarità al melodic metalcore nella prima metà degli anni 2010, colpendo il mercato con un gancio fulmineo col debutto “Breathe In Life” del 2011, andando poi successivamente ad ammiccare più furbescamente alle masse con “Phantom” del 2014 – famoso per la metal cover di “Let It Go” del cartone Disney “Frozen” che ha dato alla band parigina un boost di popolarità incredibile, con oltre quattordici milioni di visualizzazioni complessive tra Youtube e Spotify. Il 2017, invece, è l’anno di “The Resilient”, il lavoro meno inspirato dei Nostri (a parere di chi vi scrive) ma che comunque non sembra aver fermato i francesini, i quali oggi si ripresentano sul mercato con il loro lavoro numero quattro, dopo l’abbandono del chitarrista fondatore Lucas D’Angelo, prontamente rimpiazzato da Steeves Hostin, presentato dai singoli “Down”, “Eternal Machine” e “Parasite”. Ed onestamente, il verdetto finale è più che positivo, avendo i Nostri virato nuovamente verso sonorità più robuste dopo l’ammorbidimento visto in “The Resilient”, con finalmente un ritorno ad un approccio compositivo più dinamico e strutturato. Paradossalmente, i singoli sono tra gli episodi più deboli di questo lavoro, ma il resto della tracklist, piena e variegata, ci mostra una band con ancora qualcosa da dire, con ancora quella fame che sentivamo agli inizi. Assistiamo alle bordate ribassate di “The Sound Of Letting You Go”, alle divagazioni sinfoniche degli esordi con “The Iron Gates”, al midtempo alienante di “Parasite”, alle accelerazioni core di “Monster” dove il buon Aaron Matts riesce nel compito di suonare realmente ‘mostruoso’ col suo scream ferino e gutturale, la scanzonata “Imagine” che guadagna la palma d’oro per il ritornello più irresistibile del lotto, “Incarcereted”, inno core contemporaneo dal piglio arcigno e caustico, oppure la conclusiva titletrack, dove la band sconfina nemmeno tanto velatamente in territori black metal, con blast beat e accelerazioni al fulmicotone, richiamando molto i Bleeding Through dei primi 2000.
I Betraying The Martyrs sono una di quelle band mainstream che, a dispetto del look teen-friendly, ha davvero qualità da vendere (capacità di songwriting ed un sound immediatamente distinguibile), e fortunatamente i ragazzi ne hanno dato riprova, dopo il mezzo passo falso fatto col precedente lavoro. Per tutti gli amanti del metalcore melodico con qualche guizzo più estremo, I Betraying The Martyrs sono qui, e crediamo ci resteranno ancora un bel po’.

TRACKLIST

  1. Ignite
  2. Eternal Machine
  3. Down
  4. The Iron Gates
  5. Parasite
  6. The Sound Of Letting You Go
  7. The Swarm
  8. Monster
  9. Imagine
  10. Incarcerated
  11. Rapture
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