8.0
- Band: BEYOND (DE)
- Durata: 00:50:08
- Disponibile dal: 15/07/2013
- Etichetta:
- Iron Bonehead Prod.
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La Iron Bonehead ci ha abituato a produzioni contraddistinte da sonorità tanto brutali quanto evocative, nelle quali death/black metal e velleità atmosferiche sono spesso assemblate in un marchio di fabbrica davvero ben collaudato. Non fa eccezione questo primo lavoro sulla lunga distanza dei Beyond, quartetto proveniente da Mainz, Germania, che propone un death metal dai tratti robusti, ma sicuramente anche dalla grande carica mistica. Le otto tracce dell’album descrivono visioni spettrali ed ultraterrene, disponendosi su uno stile che guarda tanto ai classici dei primi anni Novanta quanto a certe degenerate realtà dei giorni nostri, per un risultato finale davvero affascinante, complesso e variegato, con cui scandagliare gli angoli estremi dell’oscurità e della luce. Qualcosa in cui perdersi a volume altissimo nel nostro spazio/tempo interiore. I brani possono essere diretti e blasfemi o solenni e ieratici; potremmo pensare a dei Morbid Angel divenuti cantori di battaglie e tragedie come certi Marduk, oppure a degli Angelcorpse che hanno incontrato sul loro cammino gli Incantation. Ma sono paragoni puramente descrittivi, perché Beyond è un progetto molto personale. Alla pari di coetanei come Grave Miasma o Dead Congregation, i tedeschi si collocano in una sorta di zona franca che non è totalmente death metal, black o doom; un’idea dai contorni sfocati, plasmata dalla passione per tutto ciò che è depravazione in musica. Una proposta che inizialmente attira per l’incisività magmatica dei riff e per la capacità di lasciarsi andare ad avvincenti divagazioni catartiche, ma che poi mantiene la presa sull’ascoltatore grazie anche e soprattutto a piccoli quanto mirabolanti dettagli – vedi ad esempio gli agghiaccianti sibili tra “Appearance From Beyond” e la conclusiva, mastodontica, “Consuming Black Void”. Un viaggio nell’universo contraddittorio e irrazionale dell’odio, capace di produrre composizioni straordinarie come “Expressions Of Invincibility”, con le chitarre che imbastiscono avvolgenti arie diaboliche, mentre la batteria detta ritmi folli ed implacabili, richiamando la degenerazione di certa scuderia Nuclear War Now!. In definitiva, un gran biglietto da visita per i Beyond, che nel marasma discografico odierno sanno senz’altro come sgomitare e ritagliarsi un posto nelle prime file fra le band underground. Non cercateli su Facebook, ma piuttosto negli abissi (della rete).