7.0
- Band: BEYOND THE BLACK
- Durata: 00:54:50
- Disponibile dal: 19/06/2020
- Etichetta:
- Napalm Records
- Distributore: Audioglobe
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Anno dopo anno, release dopo release, i Beyond The Black sono riusciti a far lievitare e a consolidare il proprio status, diventando ormai un nome di riferimento all’interno della scena comunemente denominata ‘female vocals’. E’ inutile negare che il sound del quintetto tedesco sia sempre stato (ed è tuttora) legato molto allo stile che ha reso celebri i Within Temptation e l’approccio vocale della singer Jennifer Haben non nasconde affatto la sua devozione verso la collega olandese Sharon Den Adel.
Intense melodie ricche di pathos inserite all’interno di musiche che spaziano tra il sinfonico ed il moderno, questo è -se si vuole – il riassunto di un disco come “Hørizøns”; i Beyond The Black si muovono con disinvoltura ed una certa convinzione nei propri mezzi che non sono altro che il risultato di molti anni di pubblicazioni e tour. Un lasso di tempo che non ha intaccato troppo l’ispirazione dell’act teutonico che rimane concentrato sull’obiettivo anche se quest’ultima release non sembra riuscire nell’intento di eguagliare la straordinaria qualità del suo predecessore “Heart Of The Hurricane” del 2018.
“Hørizøns” è come un diesel: parte con le marce basse durante la titletrack e con la successiva e leggermente scontata “Misery”, ma poi scalda il motore, tant’è vero che è difficile resistere all’attacco pop/metal che arriva subito dopo con “Wounded Healer” e “Some Kind Of Monster”, brani che sarebbero in grado di catturare diversi nuovi ammiratori se fatti girare adeguatamente nelle varie piattaforme televisive e radiofoniche. La tracklist è piuttosto varia e passa facilmente dal tocco moderno ed elettronico di “Golden Pariahs” al classico metal sinfonico di “You’re Not Alone” senza dimenticare l’ormai scontato (almeno in ogni pubblicazione di questo tipo) duetto con voce maschile dal tocco alternativo che arriva fedele con “Marching On”. Immancabile è anche la presenza di qualche ballatona, e bisogna ammettere che sia “Human” che “I Won’t Surrender” svolgono egregiamente il loro compito.
Nonostante rimanga il solito appunto alla band sul fatto di non essere mai riuscita in tutti questi anni a creare un trademark unico e riconoscibile al primo impatto a differenza dei colleghi – non a caso più blasonati – come Epica, Nightwish, Within Temptation e Lacuna Coil, con “Hørizøns” i Beyond The Black confermano di rientrare nella categoria delle band ‘top’ all’interno della scena female vocals perché dopotutto (se ci si scorda per un attimo dell’orrendo artwork e qualche mini-plagio), tutto sembra girare davvero bene.