6.5
- Band: BEYOND THE VOID
- Durata: 00:48:39
- Disponibile dal: //2004
- Etichetta:
- Transformer Records
Promossi in pompa magna e strombazzandone le doti dalla propria label, la Transformer Records, i germanici Beyond The Void si propongono come la new sensation europea in ambito gothic-rock melodico. Il disco qui recensito, “Our Somewhere Else”, esordio del sestetto teutonico, è uscito già da qualche mese e la band sta provvedendo in questo periodo alla composizione di un degno successore, visto il buonissimo responso ottenuto dalla stampa specializzata, soprattutto quella casalinga. Piuttosto lontani dai trend scandinavi del genere, sia a livello musicale, sia a livello attitudinale (un look dark-gotico, ma piuttosto dimesso e poco “sopra le righe”), i Beyond The Void puntano tutto sull’impatto ultra-melodico delle loro composizioni, unito all’oscurità e al decadente romanticismo che permeano ogni brano di “Our Somewhere Else”. Undici tracce tranquillamente passabili in heavy rotation alla radio o nel circuito dei goth-pub, con una menzione particolare per veri e propri hit, quali “Through The Dark”, introdotta da una struggente intro pianistica (“Falling…”), e “The Price Of Infinity”. Non sono da meno i pezzi restanti, equamente divisi tra mid-tempo rockeggianti (l’opener “Raven In Your Heart”) e classiche partiture strappalacrime, caratterizzate da strutture più che regolari (strofa-bridge-chorus con intermezzo solistico). Buona la prestazione vocale di Daniel Pharos, anche se sulle tonalità più alte non convince pienamente, e senza difetti l’esecuzione musicale degli altri musicisti, tutti tecnicamente preparati (non che dovessero eseguire chissà cosa, eh!). Spesso tornano alla mente alcune soluzioni usate dagli Anathema di “Judgement” (“Painless” in primis), ma il combo tedesco non ha assolutamente la stessa capacità evocativa e la classe della band di Liverpool. Detto questo, l’album è tranquillamente apprezzabile, soprattutto se si divorano con costanza e passione i dischi gothic più votati al mainstream e più semplici da assimilare.