7.5
- Band: BILSKIRNIR
- Durata:
- Disponibile dal: 26/01/2004
- Etichetta:
- Nykta Records
Spotify:
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Avranno senz’altro modo di gioire i fan dell’underground più putrescente per questa nuova uscita targata Bilskirnir. Dopo un buon numero di split e 7″, ed un gran bell’album uscito l’anno scorso, la one man band tedesca torna a spandere il proprio furore barbarico con questo nuovo full lenght uscito per i tipi della greca Nykta. Black metal paganeggiante e decisamente guerresco, mai eccessivamente veloce e spesso piuttosto solare è quanto ci propone il progetto di Widar, che in qualche modo ricalca le orme dei migliori Graveland e ne eredita le movenze epiche, ammantandole di atmosfere orgogliosamente teutoniche. Ben si inseriscono in questo contesto i presupposti concettuali, apertamente affini al nazionalsocialismo, dichiarati da Widar, che cita addirittura Jung all’interno del libretto, non nascondendo in alcun modo l’appartenenza ad un certo paganesimo “militante” che sembra avere fatto diversi proseliti nella scena black metal attuale. La produzione piuttosto grezza ed uno spiccato minimalismo compositivo concorrono a mettere in risalto la crudezza della proposta del progetto Bilskirnir, che sin dalla notevole title track (che rimane insuperata all’interno dell’album) dimostra di disporre di grande potere comunicativo ed emozionale. L’andamento ipnotico e reiterato delle tracce (ascoltate a questo proposito “Restitution”) favorisce l’immersione nelle atmosfere stentoree, quasi wagneriane si direbbe, evocate da questo “Atavismus…”, disco che si pone come una delle proposte più personali ed interessanti in ambito black metal uscite negli ultimi tempi. Disco non semplice da afferrare, ma decisamente intenso, al di là di ogni valutazione politica che, mi auguro, rimarrà ad appannaggio del singolo.