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- Band: BIOHAZARD
- Durata:
- Disponibile dal: //2003
- Distributore: Audioglobe
Back to the roots totale e, presumibilmente, sincero per i granitici ed incorruttibili Biohazard che, con “Kill Or Be Killed”, riscoprono le proprie radici hardcore, rinnegando la strada lastricata di ospiti celebri intrapresa con il precedente, discreto, “Uncivilization”. Produzione grezza ed abrasiva made in Rat Piss Studio, Brooklyn, e rabbia a mille sono le armi principali di un disco che parte direttamente dall’asfalto per sferrare un attacco contro chi la musica la fabbrica in catena di montaggio. E asfalto sarà quello che vi ricoprirà fin dalle prime note di “World On Fire”, opening track di purissimo guerriglia-core che va a scomodare le radici Dischargiane dei quattro bad boys from NYC e sotterra a schiaffoni qualsiasi tentativo di replica da parte di imitatori e wannabes di sorta. Dimenticate le commistioni rap-rock à-la “Judgement Night”, dimenticate le comparsate più o meno riuscite dei vari Phil Anselmo, Corey Taylor ecc. e gettatevi a capofitto nella rissa preparata dai Biohazard. Tra brani ultra-veloci e doverosi tributi ai Black Sabbath (l’attacco di “Never Forgive Never Forget” parla chiaro), la fisicità, la rabbia, l’orgoglio scintillano ancora una volta negli occhi e nelle mani di quattro kids qualunque in cerca di culi (mi si passi il francesismo) da prendere a calci. Uno dei dischi più vitali dell’intera scena americana di questo periodo, capace di rileggere con inesauribile convinzione una tradizione musicale con la quale molti si misurano ed al cospetto della quale pochi, pochissimi, sanno dimostrare il proprio valore come i Biohazard. Inutile dire che questi supereroi newyorkesi non inventano niente sotto il profilo strettamente musicale ma, se cercate una ragione per resistere alle bufere della vita, forse “Kill Or Be Killed” potrebbe essere una lezione importante. E questo vale più di qualsiasi innovazione, musicale e non. Death or hardcore. Kill or be killed…