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- Band: BIOHAZARD
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
Con largo anticipo sulla data di pubblicazione per l’Europa (3 settembre), giunge alle mie orecchie questo “Uncivilization”, nuova fatica per i quattro bad boys from Brooklin conosciuti come Biohazard. Impossibile non riconoscere alla band un’importanza “storica” di un certo spessore; i quattro possono essere considerati fra i primi portatori della lezione “straight from the ghetto” impartita dall’hip hop all’interno delle strutture veementi dell’hardcore. “Uncivilization” segna un ulteriore passo compiuto dai pesanti anfibi dei Biohazard verso il labile concetto di crossover. Che il nu-metal sia un’ influenza presente nell’album è innegabile, ma mi sento di difendere la band da ogni accusa di pedissequo reciclo di un trend e di poter tranquillamente affermare che se l’ “evoluzione” dei Biohazard li ha portati su certi lidi, di tutto si può parlare salvo che di commercializzazione. Intendiamoci, su “Uncivilization” non c’è niente di RADICALMENTE diverso dal trademark Biohazard, semplicemente alcune strutture piuttosto asciutte che potevano facilmente essere intraviste negli album precedenti, hanno lasciato il posto ad altre più complesse, meno assimilabili a volte. Tutto ciò si traduce in una maggiore predilezione per il mid-tempo e in una riduzione di quella propensione tutta Biohazardiana per i solos tipicamente metal infilati qua e la nelle canzoni. Probabilmente qualcuno rimpiangerà le ritmiche secche e i pezzi total-core dei precendenti album, probabilmente qualcuno taccerà “Sellout” o “Get Away” di un’apertura al “nu” che poco si addice ai Biohazard. Ma ancora una volta voglio difendere questi bravi ragazzi di Brooklin, perchè “Unification”, al di là di ogni considerazione estemporanea e di ogni etichetta, è un bell’album rabbioso e senza un attimo di pausa. Perchè al fianco di perle hardcore come “Domination”, troviamo la splendida “Last Man Standing” in cui appare il funambolico MC Sen-Dog dei Cypress Hill. Perchè i Biohazard, ancora una volta sono stati sinceri, diretti e privi di inutili orpelli da signorine. E poi perchè un album a cui collaborano Pantera, Sepultura, Cypress Hill e Agnostic Front tra gli altri non può essere così brutto. Da comprare con i soldi che avrete in tasca dopo aver venduto ad un amico tordo i vostri album di Mudvayne e Papa Roach, due a caso.