• Band: BIRDFLESH
• Durata: 00:27:08
• Disponibile dal: 26/05/2021
• Etichetta:
• Everlasting Spew Records

A circa due anni di distanza dalla pubblicazione dell’apprezzato comeback “Extreme Graveyard Tornado”, è di nuovo tempo di abbandonarsi alle peggiori degenerazioni alcoliche in compagnia dei grindfreak svedesi Birdflesh. Una band a cui ormai non servono più molte presentazioni e che nel corso di una carriera lunga tre decadi ha sempre saputo distinguersi per la vivacità di una proposta a dir poco estrema e parossistica, sì radicata nella tradizione grind, ma dall’indole assolutamente open-minded che le ha consentito di diventare protagonista dei contesti più disparati come quelli del Maryland Deathfest, dell’Obscene Extreme o del nostro Frantic Fest.
Licenziato ancora una volta dall’affidabilissima Everlasting Spew, “All the Miseries” non può certo dirsi un’uscita fondamentale e necessaria, eppure – un po’ come tutte le opere del terzetto – presenta all’ascoltatore una realtà che ha nel proprio DNA i giusti riff e le idee chiare per assemblare questi ultimi in modo totalmente esplosivo. Grindcore dalle fortissime connotazioni thrash e mosh che i tredici brani inediti di questo EP, schegge impazzite di un minuto scarso di durata, affrontano a testa bassa in un vortice di assalti deraglianti, break di pura ignoranza e stop’n’go irresistibili nella loro fluidità, quasi come se Pig Destroyer e Repulsion decidessero di invitare D.R.I. e Municipal Waste a sbronzarsi in un parcheggio con fusti di birra del discount. L’impatto è contagioso, le strutture di ogni episodio ficcanti e funzionali, e l’ispirazione ai livelli di quelli del suddetto full-length, in un party selvaggio che le successive tracce live – invero registrate un po’ ‘a cazzo di cane’ – suggellano ripercorrendo tutte le principali ‘hit’ dei Nostri (esilaranti le introduzioni delle varie “Countless Mayhem”, “Victim of the Cat” e “Coffinfucker”). Se li avete sempre seguiti, questa mezz’oretta di musica non potrà essere trascurata.