6.5
- Band: BLACK ANVIL
- Durata: 00:20:33
- Disponibile dal: 04/03/2019
- Etichetta:
- STB Records
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Un EP che sembra più che altro una compilation in miniatura. I Black Anvil tornano ad un paio d’anni da “As Was” con quattro brani registrati fra il 2015 e il 2018: due inediti e due cover, per un totale di venti minuti in cui tutta la gamma di soluzioni ultimamente care alla band statunitense viene abbondantemente sviscerata. Abbiamo la frustata iniziale a nome “Iron Sharpens Iron”, in cui il black metal sanguigno da sempre base del sound del gruppo di New York ha qui campo libero, la luminosa title track, composizione rockeggiante dominata da delle clean vocals mai così sgargianti e orecchiabili, e, come accennato, delle interpretazioni di due brani molto cari ai Nostri: “Everlasting Saturnalia” dei The Devil’s Blood (l’intero lavoro è fra l’altro dedicato alla memoria di Selim Lemouchi) e “A Corpse Without Soul” dei Mercyful Fate. La prima traccia viene mantenuta sui suoi noti registri atmosferici, ma rielaborata in una chiave personale, anche per via dell’assenza di voci femminili; su “A Corpse…”, invece, i Black Anvil fanno semplicemente i fan, lanciandosi in una versione tutto sommato fedele all’originale, che ha soprattutto il merito di evidenziare da dove provengano certe loro derive classic metal messe in mostra negli ultimi album. A conti fatti, tra i pezzi offerti, quello che spicca maggiormente è senza dubbio “Miles”, un episodio talmente leggero che potrebbe davvero mettere in crisi certi fan di vecchia data dei newyorkesi. In questo caso si mescolano un gusto melodico assolutamente estraneo al metal estremo con l’irrequietezza tipica del background della formazione. Buona comunque la maestria che i Black Anvil mostrano nella rifinitura dei riff intorno ai quali si articola il loro songwriting. Forse questa volta la band ha voluto dire troppe cose in troppo poco tempo, ma quanto offerto invita comunque ad un ascolto spensierato.