7.0
- Band: BLACK CAB
- Durata: 00:45:50
- Disponibile dal: 25/01/2007
- Etichetta:
- Stickman Records
- Distributore: Self
Spotify:
Apple Music:
Il binomio Andrew Coates e James Lee confeziona sotto il nome Black Cab il secondo lavoro sulla lunga distanza. Per chi non avesse mai sentito parlare del gruppo australiano, diciamo subito che propone un rock collocabile nei primi anni ’70 tardi ’60, che con l’ausilio di effetti elettronici non perde occasione per diventare psichedelico, riportando alla memoria le atmosfere libertine e spensierate care ai rave dell’epoca. “Jesus East” è un disco ispirato, che potrebbe risultare una piacevole sorpresa per gli amanti del genere; le canzoni che lo compongono sono molto compatte fra di loro, mantenendo inalterata per tutta la durata del disco sensazioni tra il sognante e il visionario, grazie ai giri di chitarra ripetuti all’infinito da Lee, nonché alla voce distaccata e quasi secondaria di Coates. Gli effetti “spaziali” ricreati dai synth, vengono utilizzati con parsimonia e donano un’aura ancor più enigmatica al tutto. Fra le canzoni che compongono questo secondo LP del duo di Melbourne, evidenziamo “13 Day”, bellissima grazie ad un inizio etnico con il sitar in primo piano, che prosegue tra vocalizzi femminili e ritmi tribali, per poi sfociare in un finale leggiadro che chiama in causa addirittura i Sigur Ròs. Se sarete in grado di penetrare nell’ottica allucinata del disco lo apprezzerete!