BLACK COUNTRY COMMUNION – V

Pubblicato il 11/06/2024 da
voto
7.5

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Parlare di ‘fatica in studio’, quando si prendono in esame i Black Country Communion, risulta difficile e forse anche un po’ fuori luogo.
In primis perché non si può non voler bene al quartetto di superstar dietro al progetto, in seconda battuta perché, ancora una volta, “V” dimostra come per Glenn Hughes, Joe Bonamassa, Derek Sherinian e Jason Bonham, i BCC siano un modo rilassante ed estremamente elegante di suonare hard rock e blues. Coadiuvati dalla produzione di Kevin Shirley, i Nostri ritornano a sei anni da “BCCIV”, proseguendo quindi la scansione numerica dei loro dischi, con un lavoro che afferma ancora una volta la grandezza di ogni persona dietro a questo progetto.
In un mondo dove tutto va sempre più veloce, “V” è come un bicchiere di brandy gustato in calice, caldo come le paludi della Luisiana ed elegante come un ballo di gala della vecchia Inghilterra: sin da “Enlighten” ci rendiamo conto di quanto sia ancora mostruoso Glenn Hughes dietro al microfono, completamente a suo agio nel cantare alla veneranda età di settantatre (!) anni e senza alcun accenno di voler andare in pensione, mentre i riff di Bonamassa, la batteria precisa come un lavoro di alta ingegneria di Bonham e le tastiere sempre puntuali di Sherinian sottolineano e arricchiscono l’atmosfera.
L’attitudine sbarazzina di “Stay Free”, con il suo ritornello arricchito da cori in aria di gospel, diventa poi l’antipasto per la più cadenzata e, senza troppo esagerare heavy, “Red Sun”, uno dei pezzi che abbiamo più apprezzato per la sua attitudine. Quando un gruppo di sta divertendo a registrare si sente, e non possiamo credere che il quartetto non si sia divertito nel creare il ritornello di “Skyway”, dove il blues la fa da padrone, o l’attitudine rockettara in aria di Deep Purple di “You’re Not Alone”.
Decisamente quindi più rock’n’roll del disco precedente, con un Bonamassa non sempre protagonista ai microfoni e più legato alla sua chitarra, mancando anche una ballad come la titanica “The Last Song For My Resting Place” in favore di pezzi più massicci come “Love And Faith”, levigati come marmo pronto a far parte di qualche monumento.
Non c’è un singolo momento di questo album che ci permetta di sederci e rilassarci, fino alla conclusiva “The Open Road”, una strada libera verso il futuro – speriamo ancora molto prolifico – dei Black Country Communion. Alla fine del viaggio in questo universo rock, come dipinto dall’astronave in copertina, non possiamo che essere grati alla voglia di questa formazione di continuare a scrivere musica sempre fresca e mai banale. “V” è l’ennesima dimostrazione di come il termine ‘virtuosismo’ non significhi solamente sbrodolare note a velocità folli o cercare di innovare il proprio sound, ma possa anche essere semplicemente suonare musica con la passione nel cuore.

TRACKLIST

  1. Enlighten
  2. Stay Free
  3. Red Sun
  4. Restless
  5. Letting Go
  6. Skyway
  7. You’re Not Alone
  8. Love And Faith
  9. Too Far Gone
  10. The Open Road
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