7.5
- Band: BLACK FLAME
- Durata: 00:51:55
- Disponibile dal: 25/03/2015
- Etichetta:
- Avantgarde Music
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Dopo aver suonato assieme per un decennio e più, i piemontesi Black Flame sono stati costretti a modificare un po’ la formazione ed hanno convogliato subito le energie fresche su questo nuovo e ottimo “The Origin Of Fire”. Il black metal dell’ex trio (ora divenuto quartetto) piemontese è sempre stato oscuro e legato più o meno a marcate influenze death metal. Siccome nel DNA della band non è mai mancata la componente sperimentale, il nuovo e sesto full length presenta un sound in parte rinnovato. Come al solito i Black Flame hanno curato nei minimi dettagli la produzione, ottima anche questa volta, e hanno creato un sound particolarmente gelido e al contempo profondo. La release inizia subito a pieni giri grazie all’ottima “My Temple Of Flesh”, canzone che lontanamente può ricordare l’eco dei primissimi Dissection. Si continua più o meno sulla medesima scia con la successiva “Unholy Cult Of Rejection”, ma qui tornano in scena anche le classiche ritmiche death/black, immancabili nel trademark della band. Con “Under The Bridge Of Illusions” il sound dei Black Flame si incupisce ulteriormente: del resto la band ha sempre fatto vedere grandi cose quando ha saputo dar libero sfogo al proprio lato più tormentato e tenebroso, sin dal primo album “The Third Revelation”. Non mancano i momenti maestosi ed allo stesso tempo travolgenti come l’inizio dell’infernale “On The Trail Of The Serpent”, altro capitolo di tutto valore inserito su “The Origin Of Fire”, che mostra persino una parte old school thrash metal assai trascinante capace di trasformarsi in una sfuriata black metal da brividi e dal pathos davvero notevole. Se i Black Flame sono diventati un punto fermo del panorama black metal italiano non è sicuramente un caso: tecnicamente la band è un rullo compressore a partire dalla batteria, vero treno ad alta velocità lanciato a tutta potenza che non perde un colpo, per non parlare delle chitarre il cui riffing è sempre personale nonostante si muova sui soliti binari prestabiliti dalla tradizione extreme metal. Infine il cantato su questo “The Origin Of Fire” è particolarmente violento e pieno d’odio. Anche quando la band non si espone e svolge semplicemente il proprio compitino come su “The Fire Union”, i risultati sono ragguardevoli. Altre volte il gruppo è abile nel creare grandi momenti di atmosfera con una sola idea semplice, come nel caso dell’ottima “The Demiurge”. Ultima canzone di spessore da segnalare è la complessa “The Gateway Of The Sun”, uno dei tanti tasselli che danno lustro ad un album da consigliare vivamente.