7
- Band: BLACK LABEL SOCIETY
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
- Distributore: Edel
Dopo aver fatto ritorno, a casa del Messia Ozzy, per il non eccezionale “Down to earth”, il figliol prodigo Zakk Wilde si presenta di nuovo con il monicker di Black label Society in un album dove abbandona le sonorità più densamente south, ma restano in maniera velata, un sottofondo che mantiene aperti i ponti con il passato senza rinnegarli mai. In “1919 Eternal” Zakk opera quasi in completo isolamento registrando tutte le tracce di chitarra e voce, si cimenta al basso in quasi tutto l’album, solo in 2 canzoni lo cede a Robert Trujillo, mentre alla batteria si susseguono Craig Nunemacher e Christian Werr, mantenendo il controllo su tutto l’operato dell’album che, a dispetto delle precedenti opere, suona non più pesantissimo, ma molto energico e, forse, più arioso. I limiti il buon Zakk li ha, e li mette in mostra in ogni occasione, il ragazzo tende a non uscire minimamente dalla classica struttura della canzone, cambia le note ed i tempi, ma la canzone è li fissa inamovibile, sia duri 2 minuti che 6 si presenta si svolge e finisce come deve essere, mai fuori dai binari, ma inventiva, solo un ottimo e pesante tappeto sonoro che, alla lunga, risulta pesante e dannoso, per chi ascolta. Spesso a 3/4 della canzone viene voglia di premere il tasto skip e passare alla canzone successiva. Le critiche, però, finiscono qui, l’album, seppur nei limiti sopra elencati, risulta godibile, la non eccessiva pesantezza rende Zakk libero di sviluppare un suond più consono ai suoi inserimenti di assoli con la chitarra senza dover eccedere in sovraincisioni, in aggiunte di suoni decisamente inutili per il sound che viene proposto dall’album.
In finale un album decisamente più accessibile del precedente, ma pur sempre godibile da chi è ‘di famiglia’ e sa cosa cerca all’interno di questo album, per gli altri ci sono buone possibilità di apprezzare il prodotto, anche di non farlo. Piccola nota finale l’album si chiude con ‘american the beautiful’ scritta in onore dei vigili del fuoco morti in occasione del’ 11 settembre ed aggiunta ad album finito.