7.0
- Band: BLACK LABEL SOCIETY
- Durata: 01:03:11
- Disponibile dal: 26/11/2021
- Etichetta:
- Spinefarm
- Distributore: Universal
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I Black Label Society, oggi, sono una band molto diversa da quella degli esordi. Meno selvaggi, meno incazzati, meno segnati dalla vita e dagli eccessi, esattamente come il loro leader Zakk Wylde. Questa nuova condizione, ovviamente, si riflette anche nella loro musica, che nel corso degli anni ha subito una progressiva mutazione: da una parte meno violenza, meno cattiveria, cosa che potrebbe far storcere il naso ai fan della vecchia guardia, ma al tempo stesso più melodia, più blues, colori più caldi ed una voglia di prendersi meno sul serio che diventa sempre più evidente nella cifra stilistica scelta per i videoclip della band.
Eppure è proprio la vecchia guardia, assieme ai roadie e all’entourage della band, a comporre quella “Doom Crew Inc.” a cui l’album viene dedicato. Zakk ci tiene molto al rapporto con la sua famiglia allargata ed è consapevole di quanto sia importante continuare a tenere ben saldi questi legami, soprattutto in un momento in cui le distanze sono diventate improvvisamente più pronunciate e, talvolta, invalicabili. Musicalmente, il nuovo album dei Black Label Society si muove su coordinate molto vicine a quelle che abbiamo descritto per “Grimmest Hits”, quindi ritmi meno forsennati, un gusto melodico spesso malinconico, riflessivo, che si traduce ancora una volta in una bella fetta del minutaggio dedicato alle ballad. Un territorio in cui Zakk Wylde si trova assolutamente a suo agio, bisogna dirlo, come dimostrato dalla qualità di brani come “Forever And A Day” o “Love Reign Down”, in cui emergono delle atmosfere quasi spiritual, prima di un lungo assolo di chitarra semplicemente maestoso.
A conti fatti, però, è quando la band inizia a spingere di più che troviamo i brani migliori del lotto. Citiamo a questo proposito “Destroy & Conquer”, un brano con un titolo inequivocabile che brilla grazie al riffing di Zakk, accompagnato dal fidato Dario Lorina, oppure “Gather All My Sins”, brano posto quasi in chiusura e che ci regala una nuova scarica elettrica prima del commiato, delicato e mesto, di “Farewell Ballad”.
Se dovessimo eleggere il brano che più ci ha colpito, invece, la nostra scelta cadrebbe sulla splendida “Gospel Of Lies”, la canzone che più di tutte affonda le sue radici nella scuola sabbathiana: un compendio di riff doom, atmosfere plumbee e nessuna voglia di scherzare. Il resto dell’album, invece, si muove su coordinate ben note, coerenti con il sound della band, senza grosse sorprese, ma comunque solido e di qualità. Probabilmente “Doom Crew Inc.” non si posizionerà ai vertici della produzione di Zakk Wylde, ma ancora una volta il chitarrista ha firmato un album degno di attenzione, che soddisferà tutti coloro che hanno apprezzato il precedente “Grimmest Hits”.