BLACK LABEL SOCIETY – Grimmest Hits

Pubblicato il 27/01/2018 da
voto
7.5

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Sono passati quasi quattro anni dall’ultimo lavoro in studio dei Black Label Society, “Catacombs Of The Black Vatican”, ma il barbuto chitarrista non è stato affatto fermo in questo lasso di tempo: Zakk ha ripreso il suo posto di fianco ad Ozzy Osbourne, dopo la breve parentesi di Gus G., ricominciando a girare il mondo con il Madman per quello che potrebbe essere il suo ultimo tour mondiale; ha dato alle stampe il seguito di quel gioiello acustico che risponde al nome di “Book Of Shadows”, con il conseguente tour teatrale che ha toccato anche l’Italia al Teatro Degli Arcimboldi di Milano; si è perfino tolto lo sfizio di dare vita ad una sorta di cover band di lusso chiamata Zakk Sabbath in cui il chitarrista interpreta i grandi classici di Iommi e soci. Insomma, il vulcanico Zakk Wylde non sta fermo un attimo e lo ritroviamo oggi con un nuovo album, “Grimmest Hits”, che ha un titolo da antologia, ma è in realtà un vero e proprio album di inediti, il decimo della discografia dei Black Label Society. Zakk e compagni, da questo punto di vista, portano avanti un percorso artistico invidiabile riuscendo, anno dopo anno, a proporre delle uscite discografiche coerenti, ma non per questo ripetitive o stanche. Ascoltando “Grimmest Hits”, infatti, è innegabile la presenza di quel sound immediatamente riconoscibile creato dal chitarrista con il suo stile e la sua voce, ma allo stesso tempo non mancano elementi e sfumature a dare colori nuovi alle composizioni. Troviamo le tracce più grintose e graffianti, con quel tipico stile caldo e ruvido di Zakk e la sua chitarra trascinante: ottimo esempio è il brano di apertura, “Trampled Down Below”, potente ed energica, o il singolo “Room Of Nightmares”, corredata da un divertente video ironico e surreale. Non mancano i brani dalla forte connotazione sabbathiana, come si conviene per un artista cresciuto alla corte di Ozzy Osbourne: è il caso di “Seasons Of Falter”, “All That Once Shined” o “Disbelief”, dove compaiono reminiscenze di classici come “Lord Of This World” o “Iron Man”. Su gran parte dell’album, poi, aleggia lo spirito di band come Soundgarden (e in parte Alice In Chains), scelta che permette a Zakk Wylde di aggiungere una sfumatura inedita alla tavolozza di colori dei Black Label Society. I ritmi non sono mai eccessivamente serrati: “Grimmest Hits” trova il suo respiro ideale più nel groove dei mid tempo che nell’assalto frontale metallico. Non a caso, come già successo in altre occasioni, un peso notevole nell’economia dell’album viene sostenuto dalle bellissime ballad, ispirate ed intense, tanto da toccare spesso alcuni dei vertici assoluti dell’album. È il caso della conclusiva “Nothing Left To Say”, giocata sulla chitarra acustica, e soprattutto la meravigliosa “The Only Words”, emozionante brano bluesy con un’interpretazione eccelsa di Zakk sia alla voce che alla chitarra. Certo, non tutto “Grimmest Hits” si assesta sulle stesse coordinate di eccellenza e, indubbiamente, qualche brano di maniera o poco incisivo c’è, ma una cosa è certa: il buon Zakk Wylde, dopo aver firmato un numero considerevole di lavori nella sua lunga carriera, ha ancora diversi assi nella manica e il nuovo album è qui a dimostrarlo con convinzione e classe.

TRACKLIST

  1. Trampled Down Below
  2. Seasons Of Falter
  3. The Betrayal
  4. All That Once Shined
  5. The Only Words
  6. Room Of Nightmares
  7. A Love Unreal
  8. Disbelief
  9. The Day That Heaven Had Gone Away
  10. Illusions Of Peace
  11. Bury Your Sorrow
  12. Nothing Left To Say
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